«Inceneritore? Ma no, è un bruciatore»

L’esercizio linguistico non tranquillizza sulla natura dell’impianto

Inceneritore di Casale: i consulenti della ditta israeliana Elcon che vuole installare l’impianto sull’area Lever ex Chiapparoli cercano di tranquillizzare gli animi in merito al progetto di realizzazione di un inceneritore di rifiuti di lavorazioni chimiche e farmaceutiche alle porte della città.

Dopo un’ora di spiegazione, però, la sensazione è quella di un esercizio linguistico dentro al quale solo i tecnici possono leggere le cose per come stanno davvero.

È un inceneritore

È un inceneritore? «Tecnicamente no, sarà un bruciatore di post-combustione».

Smaltirà rifiuti dell’industria chimica e farmaceutica? «Sì, ma non solo, anche alimentare e comunque in base alle categorie ammesse».

Rischio di incidenti? «No perché l’impianto si fermerebbe completamente, anche se non esiste il rischio zero».

Esagerazione diossina? «L’impianto non rientra nella normativa Seveso sulle industrie pericolose, anche se non si può escludere la presenza di diossina, ma in quantità irrilevanti».

Emissioni inquinanti dal camino? «No, uscirà solo acqua e anidride carbonica, le sostanze inquinanti gassose saranno bruciate».

Bruciate da un inceneritore, e si torna al punto di partenza.

Questioni tecniche

«La valutazione d’impatto ambientale serve proprio a bilanciare le esigenze dell’azienda con quelle della comunità in un clima sereno e senza pregiudizi. E l’esito del parere non è scontato né in un senso né nell’altro» spiegano i tecnici dello studio Eidos di Cavenago d’Adda Andrea Clerici e Salvatore Castellana, che hanno redatto il piano per la valutazione ambientale, e il consulente Antonio Contessi rappresentante della ditta Elcon. Lo richiesta di valutazione è stata presentata a inizio marzo alla Regione Lombardia. La stessa documentazione è stato depositato anche in comune di Casale e in provincia di Lodi. In seguito ci saranno altri passaggi autorizzativi, tra cui una conferenza di servizi in cui i vari enti dovranno esprimere i propri pareri.

«Nell’impianto arriveranno rifiuti liquidi che saranno trattati con un procedimento chimico attraverso cui avverrà una separazione - continuano i tecnici -. Da una parte resteranno dei fanghi che saranno essiccati e andranno allo smaltimento nelle forme più opportune. Dall’altra si formeranno scarti gassosi che subiranno un processo di ossidazione termica, ovvero saranno bruciati nella fase di post-combustione».

Inceneritore sì o no?

È la parte incriminata del procedimento, l’inceneritore.

«Ma non si può parlare di inceneritore, perché qui si bruciano solo gli scarti gassosi del rifiuto, mentre l’inceneritore brucia il rifiuto intero - la giustificazione dei tecnici -. Nell’impianto in questione la combustione è l’ultimo tipo di abbattimento delle sostanze inquinanti, in modo da liberare nell’aria vapore acqueo e anidride carbonica. Il procedimento è analogo a quello delle lavorazioni industriali che producono questi rifiuti, ma con concentrazioni molto più basse, quindi molto meno pericolose». E non privo di aspetti positivi, secondo i consulenti: «Facciamo ecologia perché trattiamo e smaltiamo i rifiuti con il minimo impatto ambientale: l’impianto lavorerà i rifiuti liquidi senza incenerire il rifiuto all’ingresso, come fanno gli inceneritori, anzi l’impianto è proprio l’alternativa agli inceneritori. Lo facciamo creando una trentina di posti di lavoro e installandoci su un area già industriale».

Parmesani: «Vado in Israele»

Il sindaco Flavio Parmesani ha passato ieri buona parte della giornata a rassicurare cittadini e amministratori. «Ho ricevuto decine di mail di preoccupazione: un clima di allarme ingiustificato - spiega il sindaco -. Quando sarà il momento daremo massima trasparenza al progetto, anche in assemblea pubblica, e daremo i nostri pareri tecnici. Intanto, su invito dell’azienda, andrò a verificare un impianto analogo installato ad Haifa, in Israele».

La solidarietà di Foroni

Solidarietà a Parmesani per la notizia dell’inceneritore ritenuta infondata arriva dal presidente della provincia di Lodi Pietro Foroni: «Esprimo piena solidarietà, mia personale e di tutta la Giunta provinciale, al sindaco di Casalpusterlengo, Flavio Parmesani, e a tutti i suoi concittadini per la notizia circolata oggi in merito ad un presunto inceneritore a Casalpusterlengo sull’area Lever. E’ una notizia assolutamente falsa, infondata e priva di ogni verità».

Poi Foroni individua le responsabilità: «Sono esterrefatto nel vedere che, chiacchiere da bar siano veicolate da esponenti politici del centro-sinistra con l’unico scopo di alimentare notizie e paure totalmente false. Siamo abituati a tali atteggiamenti da parte del Partito democratico locale, così come siamo abituati a sentire il segretario provinciale Mauro Soldati che si preoccupa solo di far circolare notizie di questo tenore, con scopi dettati da interessi di partito che nulla hanno a che fare con la verità dei fatti. Soldati, dovrebbe invece preoccuparsi di rispondere alle nefandezze attuate dalla precedente Giunta Felissari, dove lui era assessore, in merito alla precaria amministrazione della società Eal. È incredibile che ancora oggi accadano fatti di questo genere».

Il Cittadino: «Nessuna smentita»

Infine, l’attacco del presidente della Provincia al nostro quotidiano: «Chi pubblica tali notizie dovrebbe preventivamente verificarne la veridicità le conseguenze sono perdita della credibilità e dell’attendibilità di stampa. Mi auguro che chi ha sbagliato faccia ammenda e si attivi immediatamente per tutelare i lettori con le dovute e necessarie smentite, scusandosi apertamente con tutte le Istituzioni ingiustamente ed immeritatamente coinvolte».

Anche a seguito di quanto illustrato nel corso della conferenza stampa tenuta nel tardo pomeriggio di ieri a Casale, dal «Cittadino» fanno sapere, senza polemizzare, che non faranno ammenda né smentiranno nulla.

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