Sordio, Francesco Rigoli è vivo

Francesco Rigoli è vivo e, almeno fino a quattro settimane fa, si trovava in Francia, nella zona di Marsiglia: questo è emerso dal monitoraggio dell’Interpol e nei giorni scorsi papà Silvano e una troupe della trasmissione Rai «Chi l’ha visto» si è recata ad Aubagne, presso Marsiglia, al quartier generale della Legione Straniera seguendo una pista ritenuta attendibile. Se sia davvero passato di lì o meno saranno le autorità militari francesi a comunicarlo alla famiglia, che ha presentato un’istanza formale, e i genitori a valutare se renderlo pubblico o meno. Ma il padre del 24enne scomparso la notte di Halloween, l’1 novembre scorso, non ha potuto tenersi dentro tutta la gioia della buona notizia e ha “postato” sulla pagina Facebook da lui creata per cercare l’unico figlio «Oggi è una bella giornata, anche se Francesco purtroppo non è qui ancora con noi. Ci hanno segnalato che Francesco è VIVO e che probabilmente sta cercando di realizzare un suo disegno ben preciso».

Le indagini, negli ultimi mesi all’attenzione dei carabinieri della compagnia di Abbiategrasso dopo che la procura della Repubblica di Vigevano ha riunito il precedente lavoro in un unico fascicolo, potrebbero a questo punto fermarsi o rimanere sospese, perché non si può più ipotizzare un allontanamento involontario o, peggio ancora, un fatto di sangue.

Ma «Chi l’ha visto» ha inviato Oltralpe il giornalista Vito Francesco Paglia per un servizio che a questo punto è di approfondimento umano, per raccontare tutto l’amore dei genitori verso il figlio, adottato in Perù a soli tre anni, nella speranza di un lieto fine di riconciliazione o quantomeno di spiegazioni di un addio che aveva anche fatto pensare al peggio. La sera dell’1 novembre Francesco aveva telefonato ai genitori annunciando che sarebbe passato per una festa tra amici di università a Milano e poi li avrebbe raggiunti nella loro casa di Mercallo, presso Varese. Invece non era arrivato e la notte stessa vicino a Gaggiano la Fiat Punto del padre, in uso al figlio, era stata trovata bruciata in aperta campagna.

Era poi emerso che il ragazzo aveva appena rinnovato la carta d’identità e prelevato 7mila euro in contanti. E, prima ancora, che non era in procinto di laurearsi in legge, come invece i genitori erano convinti fosse, al punto da aver già acquistato l’abito per la discussione della tesi. Ma la svolta era arrivata solo in dicembre quando i carabinieri avevano trovato una lettera senza data, scritta dal ragazzo e riposta in un libro di fumetti nella sua cameretta di Sordio, in cui preannunciava che sarebbe partito «per schiarirsi le idee».

Probabilmente in Francia gli accorati appelli dei genitori non l’hanno raggiunto. Oppure è stato a guardare in silenzio. Papà Silvano Rigoli, assicura chi lo ha contattato in questi giorni, è tornato a sorridere. Dopo quattro mesi di silenzio e di angoscia, le ricerche delle autorità hanno dato i loro frutti, e la trasmissione di Rai 3 che tanto spazio ha dedicato al dramma dei genitori di Sordio si prepara a raccontare il lieto fine.

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