Sesto palazzo, pioggia di critiche:

«Andrà inserito meglio nella città»

Sesto Palazzo Uffici Eni? Secondo il coordinatore sandonatese dell’Udc, Luigi Verdicchio, che insieme ad altri cittadini nei giorni scorsi ha presentato un documento di osservazioni, nella maxi operazione «manca l’urbanistica». Ulteriori spunti sono stati messi in evidenza in un’altra dettagliata analisi sottoscritta da alcuni esponenti del comitato di Certosa, in cui viene fatto notare che Eni tornerà ad investire sul centro sportivo Metanopoli, mentre, dicono i firmatari, sono stati dimenticati i campi da calcio dei quartieri, che spesso rappresentano l’unico luogo di svago per bambini e adolescenti che risiedono in aree decentrate.

Inoltre, in entrambi i nuovi contributi, che si sommano alle altre osservazioni, in cui hanno ad esempio preso la parola i sindacati della compagnia petrolifera, viene toccato il dibattuto tasto dei parcheggi che correderanno la futura cittadella dei lavoratori. Entrando nel dettaglio, nelle osservazioni sottoscritte da Verdicchio, che ha lavorato insieme ad altri sandonatesi, si legge: «Sarebbe più corretto che del progetto Eni fosse realizzata solo la parte più rappresentativa di volumi studiati, in modo da costruire un “continuo” direzionale Eni sulla via Emilia, tra San Martino e il Concentrico. Le altre volumetrie troverebbero spazio nelle aree S.Salvo/Marignano/Fermi, quindi con vocazione ad uffici per continuità e destinazione di piano regolatore. Ma per fare ciò occorrerebbe recuperare la disponibilità dell’area già soggetta a convenzione (De Gasperi Ovest)».

Pertanto, la proposta lanciata all’esecutivo di centro destra è di «riaprire la trattativa con Eni, coinvolgendo la proprietà della suddetta area, proponendole in permuta di realizzare residenze di pregio in una parte dell’area oggetto del PII proposta da Eni e in continuità rispetto al residenziale di via Battisti/Jannozzi».

Secondo i promotori della proposta «questa sarebbe l’unica favorevole occasione per saldare l’insediamento abitativo di San Donato con Metanopoli».

Passando invece al documento vergato da alcune esponenti della delegazione di Certosa, tra i temi affrontati, i firmatari fanno notare: «Nel testo della convenzione viene destinato un importo di un milione e mezzo di euro per la riqualificazione e l’adeguamento degli impianti del Centro sportivo Metanopoli. Riteniamo che, nell’ottica di rilancio della città, il comune di San Donato può e deve ripartire questi fondi per la riqualificazione di tutti i centri sportivi comunali che necessitano di interventi, in base a diverse priorità e necessità». Quale esempio viene portato il Nardelli di Certosa, «il cui manto del terreno, dopo 17 anni di utilizzo, non ha drenaggio e necessita pertanto di completo rifacimento». Sono solo alcune spigolature delle richieste che si alzano dalla città in una pagina in cui l’attenzione resta puntata sulla trattativa tra comune e colosso petrolifero.

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