San Giuliano, manifesti contro sindaco

La satira è di nuovo sbarcata su muri e fermate dei bus di San Giuliano, dove nei giorni scorsi ha fatto capolino un manifesto (in formato A4) che si è subito conquistato le occhiate incuriosite dei passanti. In primo piano: la vignetta con la caricatura del sindaco Alessandro Lorenzano, che indossa il tricolore mentre è seduto in costume da bagno su una sdraio, con il mare che fa da sfondo. La scenetta è accompagnata da un evidente scritta in blu, in cui si legge: “Mentre la città affonda lui è in vacanza”, con un chiaro riferimento all’udienza che si è tenuta in tribunale in cui Eni non ha consentito la ristrutturazione del debito per Genia. Dal momento che il tutto è avvenuto mentre il primo cittadino era in viaggio di nozze, dopo le polemiche, sembra che qualcuno si sia divertito a trasformare un argomento che è stato oggetto di dibattito in un’ironica raffigurazione. E per chi si fosse perso le ultime battute sui difficili avvicendamenti della multiservizi pubblica, l’ignoto che ha vergato il colorato volantino si è anche premurato di aggiungere una nota di coda, optando per caratteri rossi, di dimensioni più contenute. Si legge: “Genia schiacciata da 80 milioni di debiti, il Tribunale di Lodi dichiara senza fondamento il piano di salvataggio che il sindaco ha elaborato. Ma il sindaco preferisce andare al mare invece che presentarsi in tribunale”. A diffondere la foto del manifesto è il capogruppo della Lega nord, Stefano Dornetti, che commenta: «Io sono l’ultimo che deve parlare, certo è che con il destino segnato di Genia, i colpi di tribunale e le aziende chimiche alle porte, Lorenzano doveva rinviare il suo viaggio di nozze, tanto più che non si è presentato in tribunale a Lodi a difendere le scelte che lui stesso ha imposto al consiglio». Del resto non è la prima volta che la città si trova a sorridere di fronte a messaggi, fumetti e vignette dall’impatto diretto. In campagna elettorale, dove non sono mancate esempi di fantasia, Rifondazione si era divertita a lanciare un attacco proprio a Dornetti e, dopo la battaglia al voto, in piazza Italia sono apparsi altri volantini attaccati ai muri con minacce dirette agli spacciatori. Un segnale forte che è servito a portare l’attenzione sul difficile clima legato alla frequentazione della piazza da parte di sbandati, tossici e pusher. In una società fatta di sms e di slogan sembra che anche la politica locale, o chi per essa, lavorando con i mezzi a disposizione, abbia insomma deciso di optare per l’arma del sarcasmo. In questo caso non c’è alcuna firma dell’autore, né tantomeno si scorgono simboli politici. Certo, i mini poster comparsi in alcuni frequentati punti della città non sono passati inosservati.

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