Paullese, quanti ritardi

L’inaugurazione del lotto cremasco (da Dovera a Spino) sarà spostata a luglio; polemiche per la presenza dei semafori a San Donato

Non c’è mobilità sostenibile senza una Paullese completamente riqualificata, con due corsie per senso di marcia da Crema a Milano, senza più semafori e con il ponte a collegare il tratto lodigiano con quello cremasco. Eppure, mai come oggi questo disegno sembra lontano: il maltempo ha fatto slittare l’inaugurazione del tratto di strada riqualificato da Dovera a Spino, che potrebbe essere posticipato a luglio, mentre si dovrà attendere il prossimo anno per vedere iniziare i lavori sul lotto milanese, dalla rotonda di Zelo-Paullo al cavalcavia sulla Cerca. Il “pezzo mancante”, quello che va dal ponte sull’Adda alla rotonda di Zelo, è invece al palo.

Nulla dunque che lasci ben sperare per chi questa strada la percorre in coda ogni giorno. L’unico sollievo sarebbe arrivato dall’eliminazione della «strozzatura» rappresentata dai semafori di San Donato. Ma anche questo intervento sembra essere passato in cavalleria. La Provincia di Milano voleva «cancellarli» varando un altro cavalcavia, osteggiato dal Comune di San Donato, per l’impatto che avrebbe sulle abitazioni insistenti nella zona. L’alternativa è una strada in variante, ipotesi però molto più onerosa. Eppure il cavalcavia doveva essere già in corso di realizzazione, ma con il passaggio dalla Provincia alla città metropolitana tutto si è arenato. Nemmeno è previsto alcunché nel piano per la mobilità sostenibile (Pums) del Comune di Milano.

Ecco perché proprio ieri — termine ultimo per poter presentare le osservazioni al Pums — i Comuni cremaschi hanno depositato un documento per migliorare la viabilità sulla Paullese. Ad occuparsi del dossier, controfirmato e sostenuto da 35 sindaci, è stato l’assessore ai Lavori pubblici di Crema Fabio Bergamaschi. In esso viene considerata prioritaria la «desemaforizzazione» di San Donato, così come il prolungamento della linea 3 del metrò sino ai confini col Lodigiano, assieme alla valorizzazione del parcheggio M3 di San Donato Milanese, come snodo tra autolinee e trasporto su ferro.

«È stato fatto un discorso complesso in cui cerchiamo di parlare anche di trasporto pubblico locale - spiega il sindaco spinese Paolo Riccaboni, che si è occupato di coinvolgere i sindaci cremaschi -. È chiaro che così com’è la Paullese non può essere efficiente e quale occasione migliore se non quella del Piano per la mobilità sostenibile, che contempli l’eliminazione dei semafori di San Donato, la riqualificazione delle fermate lungo la 415 e un restyling completo dell’hub della metropolitana. D’ altronde per migliorare le condizioni di viabilità dobbiamo invogliare gli utenti ad utilizzare i mezzi pubblici».

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