Dal Milanese al Lodigiano scorrevano fiumi di droga. E tutto grazie ad una vera e propria rete dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti per un volume d’affari di 300mila euro al mese. C’era chi spacciava in cascina, chi in un locale pubblico, chi ancora nel “fortino” di via Di Vittorio a San Donato. Le indagini, dal 2009 a oggi, condotte dai carabinieri della compagnia di San Donato nell’ambito dell’operazione denominata Pipeline, hanno permesso di azzerare i quadri di questa organizzazione a delinquere. Il 23 maggio dello scorso anno sono state eseguite 16 ordinanze di custodia cautelare in carcere e ora, il gip del tribunale di Lodi Alessandra del Corvo, su istanza del pubblico ministero Sara Mantovani, ha firmato altre 12 ordinanze che chiudono di fatto il troncone lodigiano dell’operazione.
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