Folla all’addio del maresciallo

La neve ha ovattato i passi di migliaia di persone che tra venerdì e sabato si sono recate in chiesa per portare l’ultimo saluto al maresciallo Pasquale Lomuscio. La morte, giovedì sera, del 43enne comandante della stazione locale dei carabinieri, che si è tolto la vita con la sua pistola d’ordinanza, ha sconvolto la comunità, angustiata da tante domande senza risposte. Da Lodi la salma è stata trasportata nella cappella della chiesa di Sant’Andrea a Zelo dove venerdì è stato recitato il rosario e sabato la Messa a suffragio, prima delle esequie che invece sono state officiate a Trinitapoli in Puglia. Il figlio di 13 anni Domenico era lì, accanto alla bara del padre, insieme alla mamma e ai nonni che sono giunti a Zelo venerdì. Un dolore il loro, che ha sfogato il papà del maresciallo, rivolgendosi al figlio che non c’è più, chiedendogli di spiegargli quel terribile gesto. «Vienimi in sogno e spiegami perché», parole che hanno commosso tante persone presenti. Sabato a Zelo c’erano i vertici dell’Arma, i militari di tutte le stazioni del Lodigiano e delle stazioni di Paullo e Pandino dove Lomuscio aveva amici e colleghi, così come i sindaci dei comuni di Zelo, Comazzo, Merlino e Cervignano che hanno alzato il loro gonfalone e i rappresentanti delle associazioni d’Arma con le rispettive insegne.

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