Nubi sulla Wasken, sport a rischio a Lodi

Dopo il terremoto politico-amministrativo, la retrocessione sportiva della squadra di pallanuoto: si addensano nubi grigie sulla Wasken Boys e più in generale sullo sport a Lodi. Sì, perché la storica polisportiva cittadina attiva fin dal 1952 e che negli ultimi tre anni ha lanciato salvagenti fondamentali per favorire lo sviluppo di realtà importanti come il Fanfulla di pallanuoto (tramite l’incorporazione di fine estate 2013) e l’Amatori hockey (acquisizione del titolo sportivo dall’allora presidente giallorosso Fulvio D’Attanasio due anni fa di questi tempi, sul finire della primavera 2014) rischia di vedere sgonfiarsi proprio quei salvagenti.

Il “caso Uggetti” relativo all’assegnazione della gestione delle piscine scoperte di Lodi che vede indagato il presidente della Wasken Boys Luigi Pasquini per il suo ruolo di procuratore speciale di Sporting Lodi, la società sportiva dilettantistica che si era aggiudicata l’appalto contestato dagli inquirenti, rischia di avere ripercussioni pesantissime anche a livello sportivo.

Con tutti i distinguo del caso. La pallanuoto è da anni quello che un’impresa definirebbe “core business”, ossia una delle componenti principali della propria attività: l’avventura in Serie A2 è durata solo un anno, dopo il ripescaggio dell’estate scorsa la squadra di Vincenzo Crimi non è riuscita a centrare la salvezza retrocedendo sabato nella “bella” dei play out, ma ogni decisione sul futuro verrà presa nelle prossime settimane, quando si riunirà l’assemblea del club rossoblu. «Per il momento non abbiamo deciso niente - dichiara Pasquini -. La sconfitta nei play out è stata cocente, dovremo trovarci e decidere il da farsi». La Wasken ha il titolo per iscriversi alla Serie B, poi non è escluso che la federazione la contatti per sondare la disponibilità a un eventuale ripescaggio. Meglio evitare voli pindarici e sogni destinati a svanire, tutto dipende da quale direzione vorrà e potrà prendere la dirigenza: «Dobbiamo capire dal punto di vista economico quale futuro ci aspetta - ammette Pasquini -. Le ombre ci sono, è innegabile: tutto il settore sportivo va analizzato, anche per la pallavolo stiamo rivedendo alcuni ruoli e ci sono questioni aperte sugli impianti di gioco; cercheremo di risolvere i problemi dove e per quanto possibile».

L’hockey è uno degli ultimi “rami d’azienda” della Wasken, praticamente con una gestione sportiva autonoma, sotto la supervisione della dirigenza rossoblu: «La Wasken Boys organizza e coordina - spiega Pasquini -. Ogni settore ha un suo responsabile e un suo budget». Un’operazione che ha consentito innanzitutto il “salvataggio” dell’Amatori dando la possibilità di avviare un progetto che già quest’anno ha portato a risultati forse inaspettati come la conquista della Coppa Italia e l’approdo alla finale scudetto, persa solo in gara-5 con il Forte dei Marmi. Un progetto ambizioso che vuole continuare, di fatto sono state già poggiate le basi per confermare e rinforzare la squadra affidandola a un nuovo allenatore, il portoghese Resende che verrà presentato domani.

Qui insomma non sembrano esserci incertezze economiche e gestionali («Per il settore è stato un anno positivo, la città ha risposto bene e le finali scudetto hanno coperto alcune mancanze dell’anno scorso», rivela Pasquini), ma a gettare un’ombra minacciosa sul futuro è il teatro di gioco, quel “PalaCastellotti” ancora in attesa di adeguamento alla normativa antincendio e che poteva essere utilizzato dall’Amatori Wasken solo grazie a una deroga firmata dal sindaco. Ma cosa succederà quando Uggetti, che ha annunciato le dimissioni entro il 31 luglio, lascerà il posto a un commissario prefettizio? Nel periodo in cui il primo cittadino era agli arresti la Ginnastica Fanfulla non ha ottenuto dall’amministrazione comunale l’ok all’utilizzo della struttura per il suo saggio di fine stagione e fu costretta a emigrare a Crema. «Conosciamo bene il problema e i costi onerosissimi per intervenire a sanarlo - chiude al riguardo Pasquini -. È un rischio che si paventa purtroppo quando sono già stati fatti programmi e ci sono contratti ormai formalizzati». Sarà un autunno caldo, ancor più dell’estate.

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