Peccato! Un’Assigeco molto determinata e concreta, che gioca alla pari con una squadra come Veroli per due quarti, dura troppo poco per riuscire a spuntarla. I ciociari riescono così contestualmente a chiudere a due la striscia di sconfitte consecutive e a non far nemmeno iniziare il filotto ai lodigiani, incapaci di bissare in trasferta il bel successo contro Scafati di domenica scorsa. Il “game plan” dello staff rossoblu è validissimo e riesce a infastidire e a spaventare i padroni di casa grazie a un controllo del pitturato in difesa e a una sapiente e lucida conduzione della manovra in attacco, ma gli aggiustamenti di Demis Cavina e le la scarsa forma di un Marigney ai minimi termini (7 punti con 2/8 dal campo, ma comunque 6 rimbalzi e 4 assist) non consentono di terminare la gara col sorriso. L’Assigeco parte fortissimo sfruttando a ripetizione situazioni di pick’n’roll laterali che garantiscono buone conclusioni per un Ezugwu molto coinvolto nella manovra e per un Boykin che porta al massimo vantaggio sul 8-14 all’8’. Coach Sacco vuole evitare ai lunghi di Veroli di sfruttare i loro centimetri sotto canestro, scegliendo di sfidarli al tiro dalla distanza: la loro mano è freddissima (0/4 dai 6,75 m nei primi 20’) e questo consente ai rossoblu di chiudere in vantaggio il primo quarto (14-19). I laziali sembrano decisamente svegliarsi in attacco, sfruttando al meglio l’asse Jackson-Kavaliauskas che consente loro prima di rimettere il naso avanti (20-19 all’11’) e poi di confezionare un parziale di 10-0 che sembra stendere i lodigiani e che solo un canestro dalla lunetta di Ezugwu riesce a interrompere. Lungi dal darsi per vinti, gli ospiti riescono a stare con la testa sull’incontro e a riportarsi avanti con due triple di Bertolazzi (32-33 al 19’), prima che due canestri fulminei di Gatto e Rosselli li ricaccino indietro per la pausa lunga. La tripla di Penn al 23’ dà però il via a una vera a propria mattanza verolana: Brkic e Kavaliauskas (quest’ultimo mvp dell’incontro con 17 punti con soli 2 errori al tiro e 6 carambole) mettono le tende nell’area rossoblu e ne guadagnano rimbalzi, falli subìti e punti in continuità, mentre Jackson torna a far sentire il suo contributo dalla distanza e fa volare i suoi sul 60-45 (29’). Il quintetto con Simoncelli, Venuto e Verri, cui è concesso molto più spazio rispetto al solito, come esterni non riesce a rendersi sufficientemente pericoloso in attacco: solo due liberi pescati dalla spazzatura di Marigney e una bomba del play veronese mantengono i rossoblu sulle 10 lunghezze di distacco (60-50). Due liberi di Cerella e un buon canestro di Banti sono l’ultimissimo colpo di coda dei lodigiani, che vengono atterriti da 5 fondamentali punti di Binetti. L’Assigeco non ha più vigore fisico e mentale, soprattutto in attacco, i laziali trovano canestri di puro talento anche di fronte a buone difese rossoblu. L’ennesima gran conclusione di Jackson (22 punti con 7/11 dal campo e 7/7 ai liberi) porta Veroli addirittura su un +20 che accentua in maniera troppo pesante il divario e allora ci pensa Cerella (12 punti, di cui 6 nell’ultimo periodo), con due penetrazioni applaudite anche dal pubblico di Frosinone, a metterci una toppa per l’83-65 finale.
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