Soppresse la provincia, la questura, la prefettura, il comando dei pompieri

Tanto tuonò che piovve. Saranno soddisfatti, ora, i nemici delle province, che hanno urlato per anni che si trattava di enti inutili, da sopprimere. Adesso che le province sono ormai asfittiche e nessuno si sta prendendo cura di riasfaltare le strade, di tagliare l’erba, di curare la manutenzione delle piste ciclabili, sono contenti? E cosa succederà con la conseguente chiusura della prefettura di Lodi, della questura di Lodi, del comando dei vigili del fuoco di Lodi? Tutti a Pavia (città comodissima da raggiungere, quanto a servizi pubblici!): ci aspettano code interminabili e giornate intere da affidare alla burocrazia. Dove sono finiti i soloni lodigiani che sostenevano l’inutilità delle province e degli enti ad essi collegati? Non erano loro che tenevano banco sulle piazze, ad aizzare la gente? Invito il direttore del «Cittadino» che in questi anni ha pubblicato a decine le loro lettere, a redigerne l’elenco e a renderlo pubblico: andremo a casa loro, prendendoli per l’orecchio e portandoli alle rotonde delle strade, a farci brucare l’erba, che nessuno sta tagliando più.

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