Si faccia chiarezza sui tagliandi del parcheggio “elettorali”

Egregio direttore, ho letto la lettera apparsa sul “Cittadino” e intitolata “Nel parcheggio pubblico si fa la pubblicità a un partito”. Sono d’accordo sui suoi contenuti, e mi permetto di aggiungere un’altra cosa, anticipandola con una premessa. Non sono assolutamente leghista, ho le mie idee politiche di sinistra, ma ho sempre rispettato tutti, leghisti compresi.Quando passo davanti a un banchetto della Lega nord e i suoi militanti mi allungano un loro volantino, io sorridendo rispondo: “No grazie!”, non prendo il volantino né tantomeno mi fermo a leggere i loro manifesti. Nessuno può obbligarmi ad avere tra le mani un simbolo di partito che non mi aggrada, perché in Italia c’è la libertà.A Lodi invece, per parcheggiare sugli spazi blu il tagliando con il simbolo leghista te lo rifilano obbligatoriamente. È profondamente contrario alla legge che io sia costretta, dopo aver inserito una moneta nella macchinetta dei tagliandi per il parcheggio, trovarmi dietro allo stesso, prestampato, il simbolo della Lega Nord. Non ho alternative al tagliando: le macchinette che li emettono distribuiscono solo quelli che fanno pubblicità alla Lega.Chiedo, con questa mia, che la magistratura approfondisca l’argomento, e proceda di conseguenza contro la società che gestisce l’erogazione dei tagliandi dei parcheggi di Lodi. Sa, non vorrei che a guida dell’azienda ci fosse un leghista.

© RIPRODUZIONE RISERVATA