Per 58mila euro non si riesce ad avere un verde decoroso

Gentile Direttore, mi chiamo Ligustrum Ovalifolium, sono un arbusto spesso usato per formare le siepi e sono predisposto per forme innaturali (arte topiaria). Un taglio d’artista mi fa assumere forme geometriche o figure apprezzabili, ma non sono qui a pretendere tanto. Da parecchi anni svolgo il mio compito di arredo urbano, in Via Scotti a Casale. Con altri amici formo una doppia siepe comunemente chiamata “Martellina”. Con l’aiuto del parrucchiere, due, tre volte l’anno, facciamo la nostra figura. Lo scorso anno, il coiffeur di turno ci ha trattato maluccio ed ha esagerato con l’estro artistico. D’accordo che ci prestiamo ad assumere forme strane, ma onde, prismi e cubi scombinati per una martellina era davvero troppo. Quest’anno le cose cambieranno. Con il primo luglio avremo un altro acconciatore ma, fino al 30 giugno, è stata concessa una proroga a quello dello scorso anno. Eppure c’è qualcosa di strano: dal 19 marzo le manutenzioni dei parchi sono svolte da “Mandrake”. In un solo giorno quasi tutti i parchi di Casale vengono sfalciati da un veloce trattore con furgone a seguito semivuoto di erba. La pulizia zero; ancora oggi, dopo tre sfalci, le foglie cadute lo scorso anno sono lì, per terra, rinsecchite. Il 12 aprile altro blitz: questa volta c’è stato un maggior impegno, ma di pulizia neanche a parlarne. Il 24 aprile, festa grande: in Piazza del Popolo vengono messe a dimora cinquecento azalee e il Parco della Resistenza tirato a nuovo. Peccato per il monumento ai caduti, retto presso il cimitero. Per lui solo fiori di plastica.In questi giorni è iniziato il terzo intervento di manutenzione ma non si comprende cosa stia succedendo. Il Parco delle Molazze sfalciato a metà, il Parco del Brembiolo è pieno di solchi, l’erba è adagiata al sole ed i lavori sono stati abbandonati. Forse è uno scherzo oppure la crisi ha toccato anche gli arbusti, le piante e le graminacee. I miei amici mi assicurano che non è così; i soldi non mancano; la proroga concessa vale 58.000 euro. Centoventi milioni di lire per 100 giorni e, per 1.200.000 lire al giorno, non si riesce ad avere un verde decoroso.Ma per noi arbusti e per i miei compagni alberi non è questione di soldi, per noi ne va della nostra vita. Infatti, da gennaio, si aggirano dei tipi strani, mai visti, che tagliano i tronchi, scorticano e tagliano i rami lasciando monconi destinati a seccarsi. Infatti, in questi casi, normalmente, si assiste alla nascita di rami secondari (ricacci). Nei casi peggiori, il moncone viene attaccato da funghi o muffe e, se la pianta non è in grado di reagire, è la fine. Ne sanno qualcosa: i Tigli di via De Gasperi, le Robinie di Via San Martino, della SS9 e di Via Coppi, il Carrubo ed il Gelso della via per Borasca, i miei vicini: Olmi, Aceri e Carpine, i Salici e le Robinie che ombreggiavano la pista ciclabile. Quest’ultime, perlomeno le cinque su quindici che si sono salvate, sono ora in uno stato pietoso. Non svettano più come una volta e, tanto meno, riescono a dare un po’ di respiro a chi passeggia lungo il Brembiolo. Sono prostrate in attesa di raggiungere le care compagne spianate. I resti sono ancora lì, rami senza valore, oggi elevati al rango di rifiuti speciali. Forse per questo, nessuno li tocca e sono sparsi ovunque. Privilegiati erano i tronchetti. Questi, ogni giorno, tagliati a misura, senza fronzoli, caricati con cura sul furgone, venivano avviati ai “forni crematori”.Caro Direttore, in queste ultime settimane temevo seriamente per il mio futuro, tanto più che le tute arancione, armate di un nuovo tagliasiepe, stavano massacrando i miei amici alla fine della via. Passano i giorni e le intenzioni si fanno sempre più palesi. Ci siamo, tocca a me! Disperato chiedo aiuto e lunedì 30 aprile alle ore 11.00, qualcuno mette, sull’ultimo tratto di martellina, uno striscione lungo 10 metri con scritto “VI PREGO NON TAGLIATEMI”. Alle 14.00 la Polizia Municipale scatta una foto e toglie lo striscione. Martedì, 1° maggio, due giornali riportano la fotografia dello striscione. Niente da fare: giovedì 3 maggio mi hanno scorticato con il decespugliatore e tosato con il tagliasiepe.Il mio amico deluso viene convocato dal Comandante della Polizia Municipale come persona informata dei fatti ed ha confessato: lo striscione lo ha appeso lui per me. Non potendo punire me, al mio amico è stato steso regolare verbale e dovrà pagare una sanzione entro 60 giorni. Con un’azione investigativa fulminea hanno individuato e sanzionato il mariuolo che ha rovinato il decoro di Casalpusterlengo per tre ore. Il nuovo Regolamento di Polizia parla chiaro: “..a salvaguardia della sicurezza, dell’igiene e del decoro è vietato… collocare, affiggere o appendere alcunché……”. Penso che abbia infranto “il decoro”. Ma i resti dei miei poveri amici che da mesi giacciono al suolo, i monconi all’aria, le graminacee alte un metro, lo sfalcio abbandonato, le robinie distese a terra cosa infrangono? Nel mio tormento la saluto distintamente.

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