La telenovela Biblioteca, ecco come è andata

Caro direttore, Mi permetto di scriverle perché vorrei esprimere la mia versione sulle dinamiche che hanno portato alla revoca di due componenti della commissione. Vorrei cercare di dare un contributo in modo che la storia non passi inosservata. Sono stata nominata dalla minoranza come membro della commissione biblioteca: organo con funzione consultiva e non decisionale, atto a proporre iniziative culturali che poi dovranno essere approvate o non in consiglio comunale. La commissione è composta da nove membri: quattro nominati dalla maggioranza, due dalla minoranza, due eletti dagli utenti del servizio e il consigliere comunale con delega alla cultura. Negli anni passati non ci fu più di un candidato alla presidenza della commissione, ragion per cui si arrivava senza intoppi al voto unanime. Quest’anno si erano candidati due membri della commissione, entrambi appartenenti alla maggioranza: Abdoulaye Papa Mbodj, persona indicata dal sindaco, e Filippo Lodigiani. Entrambi alla ricerca di un voto per raggiungere la vittoria. Se inizialmente avevo favoreggiato per Abdoulaye Mbodj, in seguito, dopo aver conosciuto le proposte di Lodigiani e il gruppo che lo sosteneva ho convenuto per un cambio di rotta anche per una garanzia di nomina. Ma se all’inizio pensavo che il votare Abdoulaye fosse una scelta libera e personale, ho dovuto ricredermi non senza un certo sconcerto, nel momento in cui ho modificato il mio voto in favore di Lodigiani. Difatti, è proprio da quel giorno, il 22 gennaio, che le più alte cariche comunali si sono mobilitate per cercare di modificare l’esito finale delle votazioni, impedendo a noi che avevamo la maggioranza di poter riunirci per le votazioni (che atteggiamento democratico, oh partito democratico!). Come si sono mobilitate? Cercherò di seguire l’ordine cronologico che corrisponde anche a una climax di atteggiamenti fortemente discutibili. Se inizialmente si sono limitati al tentativo di convincere i votanti a riguardare la propria decisione, si arriva poi alla prima convocazione per eleggere il presidente il 24 gennaio, e un terzo della commissione chiede un rinvio della seduta. Rinvio che è stato in realtà attuato senza essere realmente votato: noi membri abbiamo votato solo per la richiesta di rinvio, non per il rinvio stesso, che si è tenuto ugualmente. Ergo, commissione rinviata una settimana dopo, al 31 gennaio. Da qui hanno seguito altri due rinvii: il primo per “sopraggiunte esigenze di servizio”, invece nel secondo rinvio non si sono per nulla affaticati a cercare altre fantasiose motivazioni da propinarci, ed oltre a questo ci arriva l’avviso di rinvio con sette ore di preavviso (quando invece, il regolamento della commissione biblioteca parlava di un preavviso, in caso di urgenza, di ventiquattro ore). In realtà, in mancanza di motivazioni scritte, noi membri abbiamo chiesto al consigliere delegato Franco Albertini la vera motivazione di questa “biblio-telenovela”, e ci è stato spiegato come fosse fondamentale una certa armonia all’interno della commissione e soprattutto si trattava di trovare un presidente che andasse bene a tutti, ovvero l’unanimità. Unanimità che inizialmente, quando Abdoulaye Mbodj stava per vincere, contava? Quindi cosa intendeva il nostro consigliere quando parlava (o sproloquiava..) di “unanimità”? Dopo aver preso tempo, e non essendo riusciti a trovare una soluzione soft ai loro problemi, si arriva al gesto estremo: revoca del commissario di commissione. Non certo di uno, bensì dei quattro commissari nominati dalla maggioranza. E il dar motivazioni sappiamo ormai che non rientra nel loro stile. Che eleganza! E poi? E poi vengono reintrodotti due dei revocati: guarda a caso quelli appoggiati dal sindaco: Abdoulaye Mbodj e Claudia Prescendo. E gli altri due revocati? Erano “scomodi” loro o il loro voto?Ora che il sindaco ha così limpidamente e democraticamente ottenuto la maggioranza, beh, allora direi che la commissione si può riunire per eleggere il presidente prescelto ab illo tempore.Non penso che questa sia una questione interna, di poco interesse, inerente solo a noi membri della Commissione, viste le novità degli ultimi giorni riguardanti il rapporto Giunta-cittadini sui social network. C’è chi viene bannato, c’è chi viene revocato…

© RIPRODUZIONE RISERVATA