Il naufragio dell’assemblea e il distacco dei vertici dalla base

Ringrazio il Direttore del Cittadino se vorrà pubblicare queste mie considerazione inerenti l’Assemblea dell Atc Nord. Domenica 22-04 si è svolta l’assemblea annuale dei soci dell’Atc Nord: assistere ad un assemblea dove palesemente la volontà del Presidente, coadiuvato dal coordinatore della stessa, era solo quella di legittimare quanto loro ritenevano opportuno approvare, mi ha lasciato molto perplesso.

Oltre alle lungaggini burocratiche, chi aveva il compito di dirigere l’assemblea ha posto in votazione il lancio dei fagiani pronta caccia prima di far discutere il punto in votazione. Lascio immaginare quanta confusione è nata da questa modalità di sottoporre un problema ai soci: prima si è votato, poi si è discusso e nella stessa discussione è emerso che le deleghe non erano state considerate. Incredibilmente la votazione seguente ha cambiato il verdetto con esito favorevole ai lanci.

Poi inizia la presentazione per una proposta di modifica del Regolamente Interno con una lettera che lascia stupefatti i presenti per la difficoltà di comprendere i vari punti che si susseguono, freneticamente letti dal Presidente. Più di un partecipante all’Assemblea lamenta il fatto di non avere preventivamente avuto informazioni per le opportune riflessioni, sulle modifiche in proposta tramite documento cartaceo e la risposta è stata che non valeva la pena di spendere dei denari. Ma come? Con un residuo di Bilancio positivo, cifra esatta, 81.129,69 euro non se la sentivano di preparare 200 copie a disposizione dei presenti? Questo atteggiamento sembra volere che i soci dell’Ambito siano sordi e ciechi alle nuove proposte penalizzanti, così da poterli gestire con facilità.

Superato ampiamente mezzogiorno, il nervosismo della Assemblea è evidente, accuse reciproche volano tra chi siede sul palco e chi si alterna al microfono a disposizione dei partecipanti. È il caos, si invoca l’annullamento dell’Assemblea, ma chi è senza vergogna resta impassibile sul palco, mentre la platea presente, mugugnando, toglie il disturbo.

Queste mie perplessità, condivise con numerosi amici soci subito dopo il naufragio dell’Assemblea, mi inducono a pensare che questa riunione potrebbe avere le caratteristiche della nullità (se non formale quantomeno morale), certamente dimostra quanto sia distante il vertice dell’Ambito dalla base dei cacciatori, e quanto poco siano rappresentative le Associazioni Venatorie rispetto ai loro iscritti. Cordiali saluti.

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