Il divieto di 20 all’ora in cubetti di porfido, soldi buttati via

Egregio direttore, da povero campagnolo ci ho messo del tempo per farmi spiegare da qualcuno residente in Lodi che cosa vuol dire il numero 20 realizzato per terra, dentro un centro tutto bianco, all’ingresso di via Fanfulla. Mi hanno detto che è un divieto di velocità, per non fare superare i 20 all’ora. Io stento a crederlo, ma vorrei che qualcuno me lo confermasse. Ammettiamo che sia vero. A lasciarmi meravigliato sono un paio di cose. Prima di tutto non so come si riesce ad andare a venti all’ora, perché è già difficoltoso procedere a 30 all’ora. Io credo che nessuno ci abbia mai provato ad andare a venti, e mi piacerebbe anche sapere chi farà rispettare un simile divieto, considerato il fatto che la cosa più ridicola e grottesca che possa fare un amministratore pubblico è quella di prescrivere un divieto che nessuno è in grado di far rispettare.

L’altra considerazione che faccio è legata alla realizzazione del “disegno”. Non è qualcosa di dipinto per terra, ma è stato fatto con una lavorazione in cubetti di porfido. Quindi qualcosa che è stata economicamente onerosa. Se il Comune di Lodi aveva i soldi da utilizzare per questi decori viabilistici, poteva farci disegnare qualcosa d’altro, riferito alla città e alla sua storia. È qualcosa che stride davanti al fatto che i comuni continuano a piangere miseria e dicono che non hanno più soldi. I soldi ci sono, l’importante è non buttarli via.

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