I nostri richiami al Comune di Lodi sono sempre stati ignorati

Gentile direttore Pallavera, in relazione a quanto già apparso in data odierna sul Cittadino, l’associazione Oasi del micio felice, direttamente coinvolta nell’evento, desidera esprimersi in merito ed offrire qualche spunto di riflessione. L’occasione, penosa, è data dai fatti indecenti ed inumani occorsi nella notte di venerdì 30.10.2015, presso la struttura della colonia in parola. Uno o più sconosciuti sono penetrati mirando al massacro agghiacciante, prelevando più gatti tenuti in osservazione in un gabbione ed in uno spazio cintato, infierendo con ferocia fino alla loro morte. Al momento sono state ritrovate due carcasse. Di un altro piccolo non v’è più traccia. L’evento, per le quali non si trovano le parole di sdegno e riprovazione adeguate, non è il primo. Nel recente passato, la stessa struttura, è stato oggetto di atti di vandalismo e disturbo. Inutili sono stati i richiami rivolti all’Amministrazione comunale, perché si facesse carico di un’attiva azione di controllo delle colonie presenti sul territorio attraverso le guardie ecologiche, un costruttivo confronto con i referenti delle colonie stesse, l’opportuna sensibilizzazione della collettività mediante adeguata campagna informativa di contenuto normativo e pratico in caso di emergenze, anche grazie al competente ufficio dei diritti degli animali: nulla è mai accaduto. È peraltro singolare che attenzione sia invece rivolta alla benemerita tutela di giardini pubblici dove è vietato perfino il transito dei nostri amici a quattro zampe. Si rammenta, inoltre, la mancanza di contribuzione pubblica, pur minima, per sostenere le ingenti spese sanitarie totalmente a carico di gattare e gattari. È forse appagante e liberatoria la considerazione che eventi traumatici ben maggiori e rilevanti segnano la convivenza civile quando, volendo, almeno un po’ di attenzione delle competenti autorità potrebbe risparmiare dolori, preoccupazioni ed ulteriori spese? Ripetute sollecitazioni, sempre rivolte all’Amministrazione comunale, perché pecore e capre non stazionino in prossimità di abitazioni e colonie feline, a motivo di igiene pubblica e sicurezza, così come previsto dalla normativa comunale, sono cadute anch’esse nel vuoto. Il sottoscritto, volontario, ha sporto denuncia per l’accaduto, sono intervenute l’Asl veterinaria di Lodi, per i necessari adempimenti igienico sanitari e le valutazioni del caso, nonché la Lav-sezione di Lodi. Ancora una volta, e con esasperazione, questa associazione si rivolge alle autorità competenti perché la stessa Asl veterinaria di Lodi abbia più mezzi per effettuare sterilizzazioni, possa assicurare visite ambulatoriali e sostenere, almeno in parte, le spese farmacologiche utili alla bisogna. Nella fattispecie, ci si augura che i responsabili di questo gesto efferato siano perseguiti a norma di legge, anche grazie all’eventuale segnalazione di chi può contribuire con utili informazioni presso la stazione dei carabinieri di via S. Giacomo, dove è stata presentata la denuncia di cui trattasi. Quanto accaduto, non è banalmente liquidabile nella marginalità degli eventi minori, l’ordine e la sicurezza costituiscono motivo essenziale della comune convivenza e fanno cultura della legalità per giovani e adulti. Problemi di sicurezza del territorio, su cui insiste anche la struttura in parola, non possono non coinvolgere anche abitazioni o esercizi di ristorazione per l’insufficiente illuminazione nonché l’assenza di telecamere. L’associazione Oasi del micio felice apprezza il sostegno e la solidarietà testimoniate da Gaia Bocchioli (associazione Amici animali), nonché la personale attenzione prestata dall’assessore Ferrari. Si ritiene, tuttavia, che la singola sensibilità e la richiesta alle forze dell’ordine di un’attenzione nuova, non possano sostituire un intervento sistemico da parte dell’Amministrazione comunale nei termini sopra accennati. Ognuno rammenti che la civiltà stessa di un popolo è alta e riconoscibile non soltanto, per l’attenzione doverosa all’umana sofferenza, al più debole ed ai senza voce, ma anche alla sofferenza innocente, sempre e ovunque. Nell’auspicio, che in quest’occasione, la presente possa trovare un ‘accoglienza visibile e speciale sul suo giornale, chi le scrive e i volontari tutti la salutano e la ringraziano anticipatamente per l’attenzione che vorrà riservare al caso di specie. Cordiali saluti

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