I corridoi hanno ancora bisogno dell’ombra veloce del prof

Dici Chini e non puoi non pensare ai suoi passi corti lungo i corridoi, sempre svelti, con il libro di arte sotto il braccio e un impegno impellente da affrontare. Dici Chini e non puoi non pensare alle schede di lettura delle opere, o al corso di sicurezza che per primo proprio assieme a noi ha voluto e organizzato in istituto. Dici Chini e vedi un uomo innamorato del suo lavoro, dei suoi ragazzi, che troppo spesso magari non hanno capito quanta voglia di trasmettere passione ci fosse dietro a un’ora di lezione. E fra quei ragazzi forse ci siamo anche noi. Caro prof, è passato del tempo e magari non si ricorderà di ognuno di noi, ma non può essersi dimenticato della 5^F (1997-2002): sgangherati, un po’ folkloristici ma con il cervello sempre acceso e un grande cuore palpitante di sogni! E come le vecchie glorie ci siamo riuniti per le partite importanti... eccoci qua, uniti per scrivere quattro righe. Ormai sfioriamo i 30 e ognuno di noi ha seguito la propria strada, e se oggi siamo quello che siamo dobbiamo ringraziare anche lei. L’insegnamento logora mentalmente e fisicamente, i risultati e le soddisfazioni spesso tardano ad arrivare, ma ogni giorno ci saranno altri trentenni che guardando Guernica o la Vergine delle Rocce penseranno a lei e alla sua passione! È impossibile non pensare alla sua dedizione, alla costanza, alla luce intensa nei suoi occhi quando in gita rimaneva con il naso all’in su ad ammirare le opere d’arte, cercando di trasmettere il vero significato dell’amore per il proprio lavoro, per le proprie passioni, ma anche per i dettagli e per le piccole cose. Forse allora, con tutta l’immaturità tipica dell’età, non coglievamo appieno il vero significato e l’importanza di ciò che tentava di trasmetterci. Ma ora è tutto più chiaro. Da buon architetto ci ha sempre spronato a cogliere i dettagli, a percepire i pesi, le dimensioni, ad osservare le prospettive. Perché in fondo la vita è un po’ come ce l’ha sempre descritta lei: un percorso caratterizzato da pesi che sono sempre controbilanciati; ma la vita è anche prospettiva, che ci permette di guardare avanti e di costruire il nostro futuro. Ecco prof, adesso con quello stesso incedere veloce e indaffarato, torni dai suoi cari e dalle centinaia di alunni e ex alunni che come noi non riescono a pensare ad altro. Quei corridoi hanno ancora bisogno dell’ombra veloce che con un libro sotto il braccio insegna ai giovani come amare. E adesso tocca a noi: forza prof, non mollare!

© RIPRODUZIONE RISERVATA