I cavalli “pignorati” all’agricoltore rischiano di morire

La crisi non mette in ginocchio solo le persone e questa ne è la dimostrazione: un agricoltore in provincia di Lodi è piegato dalla crisi, i soldi scarseggiano, i debiti aumentano, i creditori vengono a bussare, prendono l’unica cosa che rimane: gli animali, anzi i cavalli, ma in realtà non se ne fanno nulla, non sono un oggetto, sono ingombranti, rimangono lì «pignorati», il debitore non può più mantenerli, mentre il creditore non sa che farsene, e così finisce che il Tribunale li pone all’asta simbolica di 200 euro ciascuno presso l’ Istituto Vendite Giudiziarie.Mammolo, Brontolo, Eolo, Pisolo, Dotto, Cucciolo (un Pony) li abbiamo ribattezzati come i sette nani, sì ma non sono più sette, uno non c’è l’ha fatta, perché se i debiti aumentano, il cibo diminuisce, le condizioni peggiorano, iniziano ad affiorare le costole sul manto finché si cede.Ormai lasciati alla più totale incuria, nel fango, reso ancora più insidioso dalla continua pioggia in cui gli zoccoli affondano.Un veterinario si è offerto di visitarli gratuitamente, e ha confermato quello che agli occhi era già evidente: le loro condizioni sono pessime, sono in grave stato di denutrizione. Necessitano di fieno di prima scelta, carote, mele: cose di cui tutt’ora non dispongono. Questo è un appello a chiunque possa garantire a questi cavalli un posto dignitoso dove stare, all’aria aperta, liberi.A chiunque conosca proprietari di cascine, maneggi, centri ippici che se ne possano prendere cura (e senza poi destinarli alla macellazione o comunque a forme di sfruttamento).A chiunque abbia dei contatti per del fieno per alimentarli.A chiunque voglia contribuire con noi a fare qualcosa per smuovere questa situazione. Contattateci all’ e-mail [email protected] Grazie

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