Graffiti, cronaca di un’inciviltà annunciata

Ai primi di gennaio di quest’anno sul “Cittadino” venne pubblicata una lettera, firmata dal signor Spelta, che conosco di vista e che mi dicono essere una brava persona. Ogni tanto mi ritaglio le lettere dai cui contenuti mi sento rappresentato. Ho fatto così anche con la lettera del signor Spelta.

In essa si legge: «Girare per le strade e imbrattare muri, a volte pieni di storia, a volte appena sistemati, sembra una attività priva di alcuna negatività. Nessun controllo viene eseguito, nessuna indagine viene svolta, nessuna sanzione viene comminata, nessun aiuto economico viene concesso per il ripristino. La condotta del buon padre di famiglia presupporrebbe la conservazione, il controllo, la punizione, la partecipazione, ma nulla di tutte queste buone pratiche mi sembra che vengano messe in atto dalle nostre amministrazioni municipali».

La lettera è stata scritta dopo una prima incursione di questi graffitari che avevano dipinto mezza Lodi, compresa la facciata di una casa appena ristrutturata e ridipinta, sul lato della vietta che collega con la scalinata la via Paolo Gorini alla via Secondo Cremonesi. Era chiaro che avrebbero colpito ancora.

Si è dunque trattato della cronaca di un’incursione annunciata. Cos’hanno fatto coloro che presiedono alla sicurezza della città per impedirlo?

Ai primi di gennaio di quest’anno sul “Cittadino” venne pubblicata una lettera...

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