Ecco perché Tadi non può essere il nostro capogruppo

Nelle ultime settimane abbiamo vissuto in religioso silenzio alcuni gravi episodi che hanno coinvolto l’attività del gruppo consiliare Pdl di Lodi e che ci hanno fortemente infastidito.

Dall’inizio del mandato hanno abbandonato il nostro gruppo consiliare due esponenti eletti nelle nostre fila, ovvero Matteo Papagni, diventato portavoce provinciale di Futuro e Libertà e Francesco Staltari, neo coordinatore provinciale dei Popolari per l’Italia di Domani. Quest’ultimo ha da allora iniziato e continua tuttora ad intervenire sulla stampa attaccando ed offendendo pesantemente i vertici del partito, il Coordinatore Provinciale Claudio Pedrazzini, il Vice Coordinatore Provinciale Giancarlo Regali e altri esponenti del Pdl nelle cui fila egli si è candidato e di cui ha fatto parte fino a poco tempo fa.

Ci ha fortemente stupito questa forte vis polemica con connotati politici, dato che nel corso dei sei anni in cui egli ha ricoperto il ruolo di consigliere comunale ci aveva abituato a un totale silenzio su qualsiasi faccenda di carattere politico e amministrativo. Questo è dimostrato anche dal fatto che in sei anni di Consiglio Comunale egli ha fatto in aula un solo intervento, peraltro letto. Ci meraviglia questo suo inatteso attivismo mediatico e la raffinatezza delle sue analisi politiche, seppur condite da offese gratuite. Lo notiamo con piacere e ci limitiamo ad esprimere forti dubbi sul fatto che l’autore sia lo stesso che firma il pezzo. Ma questo sarà facilmente dimostrabile in futuro e attendiamo pertanto con fiducia il primo intervento politico “a braccio” del nostro collega Staltari, che potrà così fugare ogni nostro dubbio in merito. Gli auguriamo comunque di avere fortuna in questa sua nuova iniziativa e, per quanto ci riguarda, annunciamo fin d’ora che non risponderemo più alle sue probabili e prevedibili provocazioni. Questo è ciò che pensiamo ed è ciò che ci saremmo aspettati di sentire sulla stampa da un Capogruppo del Pdl, partito di cui ci sentiamo orgogliosamente parte e che abbiamo l’onore di rappresentare in Consiglio Comunale a Lodi. Invece abbiamo purtroppo assistito al silenzio più assoluto sulla questione da parte del nostro ormai ex Capogruppo. E, come se non bastasse, abbiamo appreso dalla stampa la sua decisione, presa in totale autonomia e senza consultarci, di proseguire con l’iniziativa denominata “Consiglia il consigliere” in compagnia dello stesso Staltari, il che non è assolutamente accettabile. Questo silenzio di Tadi è stato imbarazzante e la sua mancata difesa del Pdl sulla stampa rappresenta un oltraggio al partito, ai suoi vertici, a tutti i militanti e ai nostri elettori. Parimenti riteniamo altrettanto inaccettabile il pensare di poter fare iniziative con un altro consigliere, Papagni, che ha lasciato mesi fa il nostro gruppo per entrare in un partito come Futuro e Libertà, nato in aperto contrasto al Pdl.

Anche Papagni a suo tempo ha attaccato pesantemente i vertici del nostro partito nel più totale silenzio del nostro ex capogruppo. Possiamo capire che Tadi si sia trovato in una situazione difficile, visto che stiamo parlando di due persone che sono a lui legate da un rapporto di amicizia, ma la sua carica esigeva che egli facesse prevalere la politica sui rapporti personali. Così facendo Tadi si è messo in palese contrapposizione alla linea politica del Pdl.

Inoltre ricordiamo, tra i tanti, solo un paio di episodi emblematici che ci hanno messo in forte imbarazzo come gruppo consiliare. Il primo è la sua astensione su una mozione presentata da un consigliere comunale del Pdl, e su cui si era trovato un preventivo accordo, riguardante l’intitolazione di una strada a Sergio Ramelli, un giovane ammazzato per solo odio politico ed emblema di un periodo storico in cui si poteva venire uccisi solo per le proprie idee. Il secondo ed eclatante episodio è stato la sua approvazione al dimezzamento delle competenze della Commissione Bilancio, l’unica presieduta da un esponente del Pdl, spostando così il controllo sulle società partecipate del Comune di Lodi a una Commissione guidata da un esponente della maggioranza e la cui attività viene svolta a porte chiuse senza possibilità di partecipazione da parte di organi di stampa e cittadini. Questi sono solo due dei numerosi episodi che ci hanno portato a non riconoscerci più in Tadi come nostro Capogruppo e a nominare quindi come nuovo Capogruppo del Pdl il consigliere Lorenzo Maggi.

Siamo consapevoli dell’importanza della decisione che abbiamo preso e ci teniamo a sottolineare che ci riconosciamo tutti pienamente nella guida politica dei vertici provinciali del Pdl, nelle figure di Claudio Pedrazzini e di Giancarlo Regali.

Ringraziamo comunque Sergio Tadi e siamo pronti a proseguire con rinnovato entusiasmo l’attività consiliare che ci aspetta, volta a contrastare con ancora maggior efficacia l’attività della giunta Guerini. Iniziamo così un percorso che siamo certi ci condurrà finalmente a poter dare a questa città un’amministrazione che corrisponda al colore politico dei lodigiani.

Firmato

© RIPRODUZIONE RISERVATA