Con quei soldi avremmo anche pettinato l’erba delle rotonde

Egr. Direttore, quando mi sono candidato alla presidenza della Provincia ero consapevole che l’Ente avrebbe attraversato un percorso difficile; i progressivi tagli di risorse che minacciavano il dissesto e il dimezzamento del personale sapevo che avrebbero reso molto complesso l’esercizio delle funzioni assegnate.

Credo mi si possa dare atto di non aver mai risparmiato critiche alla realizzazione (non alla scelta) della riforma delle province, motivando sempre i miei dubbi sui provvedimenti attuativi sia del Governo sia della Regione. L’ho fatto nelle sedi di confronto e discussione del mio partito di appartenenza e, certamente, l’ho fatto pubblicamente in tutte le sedi in cui ho avuto l’opportunità di parlarne.

La sfida quotidiana di voler rispondere all’impegno che mi sono assunto non mi ha mai lasciato neppure il tempo di stare a riflettere se certe mie considerazioni potevano infastidire il Governo o la Regione.

Nel pieno rispetto dei ruoli e delle opinioni di ciascuno, infatti, cerco un dialogo ed un confronto con tutti, sapendo che insieme ai consiglieri ed al personale provinciale ce la stiamo davvero mettendo tutta, ragione per cui mi sento nella condizione di poter e dover esprimere il mio pensiero senza alcun fine, se non quello nell’interesse del territorio.

Chi come me si è reso disponibile per fare il presidente di Provincia, sa che in questa situazione non ci saranno occasioni di tagli di nastri, visibilità e neppure un euro di compenso. Ha, però, la possibilità di traghettare, non senza fatica e incognite, ed è questa una grande responsabilità, una comunità provinciale verso una nuova esperienza, diversa da quella degli ultimi vent’anni, ma con l’obiettivo di contribuire alla costruzione di una nuova realtà amministrativa. Il tutto con la consapevolezza di rappresentare un territorio ricco di valore suo intrinseco da essere esso stesso un valore aggiunto dovunque e per chiunque.

Ritengo che la differenza tra amministrazioni, soprattutto in contingenze economiche difficili, stia nella scelta delle priorità. Direttore, lei che è stato sindaco, sicuramente l’ha vissuto in prima persona; ricordo, per esempio, che qui, a differenza che altrove, nessuna famiglia è rimasta senza assistenza per i propri figli in difficoltà.

Ma veniamo alla ragione più concreta di questa mia lettera.

Nell’ultimo periodo la Provincia ha conquistato quattro prime pagine del Cittadino: tre sull’erba delle rotonde, una sui coppi dell’ex convento San Domenico, alcune lettere su qualche problema e disservizio, ragione per cui credo sia opportuno dare delle spiegazioni.

Sono in ritardo rispetto a risposte che avrei voluto dare, ma, come certamente sa, non avendo un ufficio stampa, per il quale chi mi ha preceduto sborsava circa 100mila euro all’anno, mi risulta difficoltoso fornire chiarimenti giornalieri. Mi ripropongo però di scriverle di più perché tengo molto a motivare il lavoro che facciamo, visto l’impegno che richiede.

Entrando nel merito, rispetto allo stato di salute di due beni culturali così preziosi come gli ex conventi di San Cristoforo e San Domenico, sottolineo che la sede della Provincia non corre alcun rischio, se non quelli legati a problemi tipici e ordinari di edifici del ‘600, con la necessaria manutenzione e gli imprevisti che ne fanno parte. L’intervento di messa in sicurezza del tetto, come già comunicato, impegnerà all’incirca 15mila euro e, considerato che non costituisce alcun pericolo, non rappresenta una priorità.

Quei soldi li troveremo, magari all’esterno, come abbiamo fatto l’anno scorso, quando abbiamo salvato il principale giardino interno. Anche questa del salvataggio del giardino, e me ne scuso, è una notizia che purtroppo non siamo riusciti a dare e che sarebbe stato importante fornire, visto che ne era stato lanciato l’allarme rispetto allo stato di manutenzione.

Ma veniamo al tema principale: l’erba sulle rotonde, che corrisponde ad un fatto reale e che il Quotidiano aveva già sottolineato in più riprese (anche nel precedente mandato, che vedeva gli allora amministratori operare in condizioni molto diverse dalla nostra): la risposta, questa volta, mi viene sollecitata da una lettera di un cittadino, che il Quotidiano inserisce in primo piano, dal titolo: “L’erba alta, il nostro biglietto da visita per la Mille miglia” e che mi chiamava direttamente in causa.

Nella lettera si esprimeva stupore per il fatto che domenica 22 maggio u.s. (com’è quindi già avvenuto con grande successo e mi complimento con gli organizzatori) 150 Ferrari e Mercedes d’epoca, unitamente alle altre 400 vetture iscritte, si sarebbero imbattute in rotonde da terzo mondo. La lettera si concludeva anticipando una mia probabile risposta, ovvero che avrei dato la colpa al taglio dei finanziamenti e che non avrei avuto il coraggio di criticare il governo, per poi concludere che sostanzialmente questa sarebbe stata una scusa e che altrove sono più efficienti che nel Lodigiano.

Le polemiche preventive sulle risposte che darò le lascio a chi si esercita in dietrologie sterili. Voglio, invece, sommessamente dire che la situazione delle rotonde, rispetto all’anno scorso, è persino lievemente migliorata grazie al maggior numero di Comuni disponibili nel supportare la Provincia. Colgo l’occasione per ringraziarli, rispetto all’appello che avevo fatto e a cui hanno risposto con generosità.

Ritengo però importante ed imprescindibile sottolineare due aspetti; il primo è di gestione amministrativa: la Provincia è in esercizio provvisorio, per cui, appena sul nostro bilancio si sono tecnicamente rese disponibili le risorse minime all’affidamento dei lavori, abbiamo attivato le procedure per un bando, ma poco prima della pubblicazione è cambiato il codice degli appalti. La procedura è così dovuta ripartire dall’inizio, facendoci accumulare qualche giorno in ritardo. L’assegnazione, pertanto, dovrebbe avvenire tra una settimana.

Il secondo aspetto, invece, deriva dal fastidio che mi rendo contro di provare rispetto alle generalizzazioni e alla scarsa memoria, per cui rispondo in modo istintivo: se viene ritenuta una notizia degna di nota, ricordo che nell’ultimo anno, nonostante i tagli, nonostante le cause pendenti, nonostante tutto quel che sta succedendo rispetto al superamento dell’Ente provincia, questa amministrazione è riuscita persino a coprire 600 mila euro di debiti fuori bilancio (e alla nostra attenzione vi sono altri provvedimenti analoghi), lasciati dalla precedente amministrazione, senza far saltare il banco.

Con quei soldi non solo avremmo tagliato l’erba, ma l’avremmo pure pettinata.

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