Qui il gettone di presenza è di 16 euro

Il sindaco: «Bisogna tagliare gli sprechi delle grandi città»

Benvenuti in un luogo - Italia, 2011 - dove un assessore prende 50 euro l’anno, e il gettone di presenza al consiglio comunale è di 16 euro lordi. Il personale amministrativo, che qui arriva, giocando con le cifre, a superare il 20 per cento della popolazione, intacca davvero poco un bilancio locale non poi così magro, assestandosi sui 250mila euro l’anno. A rimpinguare le casse di Maccastorna, non è il Governo (che conferisce, anzi conferiva, più o meno 40 mila euro l’anno, meno di tre mesi di paga di un senatore), ma l’Irap pagata da realtà industriali grosse, cave e ditte di trasformazione del pomodoro, insediate via via negli anni. «I costi non siamo noi», attacca così il primo cittadino, Piero Giovanetti. E argomenta: «Bisogna guardare agli sprechi di città grosse, come Napoli, Messina e Catania. Se ci sopprimono il comune, rischiamo di perdere l'identità. Non sono nativo di qui, ma da quarant'anni sono presente. Vivo con orgoglio il fatto che la rocca di Maccastorna, ad esempio, sia citata in una stele in Vaticano». Piero Giovanetti è in amministrazione comunale dal 1984, un’epoca, insomma. Prima il comune era guidato da Pietro Frigoli, al timone fra il lontano 1985 e il 2004.

«Due ottimi sindaci», li giudica Antonio Biancardi, che definisce «virtuoso» il comune dov'è insediato da generazioni come imprenditore. Perché? «È semplice: si spendono i soldi che si hanno. Prima gli introiti, poi le uscite. Niente avventure, niente mutui. Guardi l’illuminazione, è splendida: ma il comune non si è indebitato, ha solo saputo sempre cogliere occasioni, oneri da privati o ditte », analizza Biancardi. Chiediamo a Giovanetti se esiste il rischio speculazione, sul territorio, per garantire gettito. «Forse altrove. Qui a Maccastorna non credo. Anche perché ci serve davvero poco per funzionare, avendo consorziato quasi tutti i servizi: i trasporti con Meleti, il segretario con Castelnuovo, i rifiuti con Maleo, l'asilo nido e l’uomo del verde con Cornovecchio, lo sportello unico con Codogno».

Il consiglio è composto di tredici persone sindaco compreso, si riunisce circa quattro volte l'anno, il gettone è di 16 euro. Gli assessori sono quattro, di fatto quasi volontari. «Ne farei a meno - confessa Michele Vandone, assessore a cultura e tempo libero - è un servizio alla comunità, non certo un secondo stipendio. Se ci tolgono non cambia niente, costiamo meno noi di un parlamentare, bisognerebbe togliere i privilegi a Roma e Bruxelles».

St. Ro.

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