Guerini propone un “fronte” dei sindaci

La mannaia del governo sulle provincia di Lodi, soppressa ancora nella culla insieme a tutte quelle che hanno meno di 300mila abitanti, non va proprio giù a Lorenzo Guerini, sindaco di Lodi: l’ex presidente della Provincia propone ai sindaci delle città interessate dal provvedimento di fare fronte comune per fermare Tremonti. «Sono convinto che tutti i primi cittadini dei capoluoghi interessati dal provvedimento annunciato dal Governo possano essere concordi su questa posizione - dichiara Guerini - e ritengano opportuno avviare immediatamente una stretta collaborazione per rappresentare in modo unitario la contrarietà ad una ipotesi malaugurata, che per i nostri territori equivarrebbe a una disastrosa regressione. Non si tratta di difendere prebende ed etichette, perché allo status di Provincia sono legati ben altri e fondamentali interessi delle comunità locali, in particolare la conservazione di servizi essenziali per il sostegno all’imprenditoria, la tutela ambientale, lo sviluppo delle infrastrutture pubbliche (strade, scuole) ed in generale la qualità di vita delle popolazioni».

La proposta di istituzione del coordinamento verrà formalizzata nei prossimi giorni, «non appena lo scenario che si delinea verrà meglio chiarito, con la pubblicazione del decreto di cui ieri sono state presentate le linee generali e prima che il provvedimento arrivi all’esame del Parlamento: a questo proposito, ho già dato indicazione al dirigente del mio staff di avviare da martedì 16 agosto i contatti con i sindaci delle città capoluogo coinvolte nella questione, per illustrare preliminarmente l’idea del coordinamento ed acquisire se possibile le prime adesioni. Nel frattempo, invito i Comuni interessati a intraprendere le iniziative che riterranno più utili e opportune per manifestare la propria posizione al riguardo. A Lodi, il consiglio comunale sta programmando un convocazione per lunedì 29 agosto, in cui trattare l’argomento ed esprimere una valutazione ufficiale».

«Tra l’altro - prosegue Guerini - gli annunci si sono limitati alla soppressione, ma nessuno si è premurato di spiegare che fine faranno i territori che dovrebbero perdere l’autonomia amministrativa: a quale dellle Province “superstiti” verrebbero accorpate, e con quali criteri?».

La manovra varata dal Governo reca inoltre con sé misure fortemente penalizzanti per gli enti locali, «l’unico comparto dello Stato che negli ultimi anni ha registrato gestioni finanziare in avanzo ma a cui viene continuamente chiesto di farsi carico di quote consistenti del disavanzo generato a livello centrale».

«Ho sempre considerato il federalismo fiscale una riforma condivisibile, anzi essenziale - sottolinea Guerini - ma ho anche spesso detto che bisognava fare in modo che a questo importante traguardo i Comuni potessero arrivarci vivi. Ora ci viene detto che il traguardo si avvicina, ma che dobbiamo arrivarci con una zavorra ancor più pesante, le cui conseguenze ci trascineremo a lungo. Tutto ciò equivarrebbe ad accelerare la nascita di qualcosa destinato a morire in culla, una scelta priva di senso».

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