SAN DONATO Tende, bivacchi e spaccio: la zona di confine resta da bollino rosso VIDEO
Il prefetto di Milano cita tra i successi lo smantellamento del boschetto di Rogoredo, a farne le spese è il Sudimilano, invaso da pusher e tossicodipendenti
Nel giorni del suo congedo il prefetto di Milano Renato Saccone ha citato lo smantellamento del boschetto di Rogoredo tra gli obiettivi portati a buon fine nel corso del suo incarico, ma nel Sudmilano i cittadini e i commercianti stanno ancora facendo i conti con il grosso giro di spaccio che si è spostato di qualche chilometro verso San Donato. Risalgono a qualche giorno fa le ultime segnalazioni che si sono alzate da alcuni abitanti del territorio, i quali - con foto alla mano - hanno lamentato la presenza di una serie di tende allestite dai disperati nell’area verde a ridosso del quartiere San Martino, dove passa il confine tra la metropoli lombarda e la città dell’Eni. Altri bivacchi si incontrano talvolta anche nelle vicinanze del terminal della M3. Il degradato scenario di questi luoghi di paura, dove si muovono ormai da qualche anno i pusher e i loro clienti, è stato filmato anche dall’elicottero della polizia di Stato che un paio di settimane fa ha sorvolato i cieli tra le stazioni ferroviarie di Rogoredo e di San Donato per riprendere quel che avviene nella vasta area di confine. I video sono stati girati nel corso della maxi operazione, disposta dal questore di Milano Giuseppe Petronzi, che ha visto in campo ben 200 agenti e che per ragioni di sicurezza ha richiesto anche la sospensione per mezz’ora del traffico ferroviario. Proprio grazie ai ripetuti blitz della polizia di Stato, dopo la sessantina di spaccate ai negozi messe a segno in una manciata di mesi, chi vive il territorio ha notato alcuni miglioramenti legati ad esempio al recente smantellamento del “boschetto bis” che era stato allestito in prossimità della rampa della tangenziale Est. Resta comunque un grosso problema aperto, che richiederà una serie di altre azioni, per eliminare il crocevia della droga che soprattutto nell’ultimo anno ha fatto pagare un alto tributo alle aree urbane che si affacciano su Rogoredo. Gli esempi spaziano dai ripetuti incendi che erano stati appiccati nel luglio scorso alle auto e alle moto parcheggiate nel quartiere San Martino, fino ai vandalismi alle vetture, per proseguire con una serie di altri episodi che hanno creato un clima di grande preoccupazione tra i cittadini. Alle gravi ripercussioni in tema di sicurezza, si aggiunge il dramma sociale di chi vive ai margini della società con l’unico obiettivo di procurarsi i soldi con cui acquistare le dosi.
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