Violenta rissa tra i profughi dell’Olmo

Pugni tra due stranieri: un marocchino ferito

Scoppia una rissa tra i profughi all’Olmo. Nella notte tra sabato e domenica, è stato necessario l’intervento delle forze dell’ordine per sedare un violento alterco tra alcuni stranieri, due immigrati che il territorio ospita nella struttura pubblica ai confini del capoluogo. Si sono affrontati un marocchino e un nigeriano, sui trent’anni di età. Si sono presi a pugni e uno è finito anche al pronto soccorso. Per fortuna le conseguenze non sono state gravi: l’extracomunitario originario del Marocco ha riportato delle lievi contusioni e già nel pomeriggio di ieri era stato dimesso dall’ospedale. Ma l’episodio ha creato grave allarme.

Non è chiaro il motivo che ha fatto accendere gli animi, in quel centro che ospita i profughi arrivati dal nord Africa ancora l’anno scorso. Vivono in due stanze, che sono state allestite e arredate con dei letti, e per i pasti si recano in una trattoria. Le spese sono coperte dallo Stato, ma anticipate dagli enti locali. Per gestire l’emergenza degli sbarchi il Comune di Lodi aveva anche siglato una convenzione con un’associazione di volontariato: il gruppo Progetto insieme che si occupa della cura e gestione di queste persone arrivate dalle coste africane. La convivenza era andata avanti senza grandi problemi, fino al litigio della notte scorsa. Nel corso dello scontro ci sono stati anche dei danni agli arredi della struttura. Nell’affrontarsi gli stranieri hanno rotto alcune sedie. Una situazione che ha fatto crescere la preoccupazione negli altri ospiti e il clima all’interno della casa ora è più teso. Per trovare una soluzione, nella mattinata di ieri, c’è stato anche sopralluogo dei rappresentanti del Broletto, della Caritas di Lodi, che ha gestito in prima persona l’accoglienza dei profughi, e di Progetto insieme. «Abbiamo deciso per i due stranieri di trovare un altro alloggio, per evitare che si possano ripetere casi di questo genere – spiega l’assessore del Comune di Lodi Silvana Cesani – i due giovani hanno anche cercato di scusarsi per quanto successo, ma per precauzione abbiamo deciso di trovare un’altra sistemazione temporanea. Nei prossimi giorni verrà anche interessata la Prefettura per verificare come è possibile andare avanti, visto che il progetto per i profughi dura fino al 31 dicembre».

Nel Lodigiano gli immigrati, che sono stati accolti durante le guerre che durante l’anno scorso hanno infiammato il nord Africa, sono una settantina. Sono stati distribuiti un po’ in tutto il territorio (oltre al Laus Residence di Lodi Vecchio che ospita 38 persone, i profughi vivono in diverse comunità, situate all’Olmo di Lodi, a Boffalora, Cavenago, Graffignana, Crespiatica e Maccastorna). Nel capoluogo sono in tutto sei, di cui cinque sono stati anche interessati da alcuni progetti d’impiego grazie alle borse lavoro che sono state messe a disposizione dalla Provincia.

© RIPRODUZIONE RISERVATA