Unità, si spacca la politica lodigiana

Gibelli lavorerà, Guerini parteciperà alle celebrazioni

Gli uffici saranno rigorosamente chiusi, i negozi chissà: al momento non ci sono ancora indicazioni su cosa accadrà quando l’Italia spegnerà le sue 150 candeline. Anche per le scuole, però, resta il punto di domanda: il provveditorato dovrebbe ricevere a giorni il decreto ministeriale con tutte le informazioni che riguardano il 17 marzo. Solo in quel momento gli studenti sapranno se potranno fare festa, la ricorrenza cadrà infatti di giovedì.

Il compleanno dello Stivale ha già sollevato un polverone in Regione (e non solo), dove di fronte all’ “avanti tutta si lavora” dell’assessore Davide Boni (Carroccio, naturalmente) è arrivato, gelido, lo stop di Formigoni. Il lodigiano Andrea Gibelli, vicepresidente al Pirellone in quota Lega nord, non ha dubbi: la parola d’ordine sarà lavorare.

«A nome della delegazione della Lega presso la giunta regionale - afferma - comunico che gli assessori della Lega il 17 marzo continueranno a lavorare. Ritengono che questa sia una giornata da dedicare al lavoro, visto le condizioni economiche e le necessità che i nostri cittadini richiedono alla pubblica amministrazione. Se quindi troveremo gli uffici della Regione Lombardia chiusi, staremo in mezzo alla gente come abbiamo sempre fatto, esercitando le nostre funzioni fuori del palazzo».

A San Cristoforo, dove il numero uno è in quota al Carroccio, non si esasperano i toni, ma ai piani alti si coglie l’occasione per ricordare le differenze che regnano nella penisola. «Come per ogni ricorrenza che comporta una festività - afferma il presidente della Provincia di Lodi, Pietro Foroni -, mi limito a consigliare alle persone di organizzare come meglio credono la loro giornata di festa, rivolgendo però un pensiero, una riflessione, al motivo per cui quel giorno sono a casa dal lavoro. Lo farò anch’io. Su cosa rifletterò? Proprio in questi giorni - aggiunge Foroni -, «Il Cittadino» ha pubblicato la lettera di un noto lettore, che faceva delle riflessioni sul concetto di Stato e quello di Nazione, affermando che senza dubbio l’Italia è uno Stato e che, al tempo stesso, sicuramente non è una Nazione, quanto meno non lo è al pari di altre. Concordo, e ritengo che nessuno possa onestamente affermare il contrario. Mi chiedo semmai perché, in Italia, gli stessi che si riempiono la bocca del diritto di qualsiasi popolo ad autodeterminarsi, siano poi i primi ad aggredire chi sottolinea le differenze all’interno del paese, differenze che pure sono un dato storico e non certo un’opinione e il cui riconoscimento sarebbe il primo passo per un clima più disteso».

In Broletto le considerazioni sono ben diverse, ma anche il primo cittadino non si butta nella bagarre e mantiene il suo profilo istituzionale. «In occasione della ricorrenza del 17 marzo - spiega Lorenzo Guerini, sindaco della città del Barbarossa -, che nel 150esimo anniversario dell’unità d’Italia è stata dichiarata festa nazionale con decreto del governo, il comune di Lodi osserverà, come prescritto, la chiusura degli uffici, e l’amministrazione parteciperà alle celebrazioni promosse dall’apposito comitato coordinato dalla Prefettura, secondo un programma che prevede numerose iniziative su tutto il territorio provinciale. Il Comune di Lodi - conclude Guerini - si riconosce pienamente nella posizione assunta dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, individuando in questa ricorrenza un importante momento di partecipazione civica, che possa favorire una seria e profonda riflessione sui processi storici che portarono al compimento della nascita della nazione italiana, valorizzando gli elementi che uniscono il popolo italiano in un condiviso senso di appartenenza, sulla base di un tessuto di affinità che costituisce per il nostro Paese un prezioso patrimonio di coesione sociale, nel rispetto delle peculiari identità dei territori e delle comunità locali che compongono il mosaico della nostra convivenza».

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