Un’80enne per oltre un mese senza gas

Solamente ieri Linea Più ha riallacciato la fornitura del gas metano a una vedova 80enne di Lodi a favore della quale, con decreto notificato il 2 agosto, il presidente del tribunale di Lodi Tito Ettore Preioni aveva ordinato l’immediata riattivazione dell’utenza. La donna era stata privata del metano il 18 luglio, a seguito di un contenzioso per morosità, e per un mese quindi si è dovuta lavare con l’acqua fredda, nonostante i problemi di salute. La questione è controversa, perché in origine, all’inizio del 2012, Linea Più aveva chiesto il saldo di 3mila euro di arretrati, la donna aveva inviato all’azienda una raccomandata impegnandosi a una rateazione di 250 euro al mese, ma solo un anno dopo Linea Più si era rifatta viva, come se quella raccomandata con ricevuta di ritorno non fosse mai arrivata, chiedendo l’immediato pagamento di tutto l’arretrato in unica soluzione. A quel punto la donna, che paga regolarmente le nuove bollette già dallo scorso anno, si è dovuta rivolgere a un avvocato, Giovanni Berzaga, che ritiene che parte di quanto rivendicato da Linea Più sia ormai prescritto perché sono trascorsi cinque anni da quelle vecchie bollette non pagate. La trattativa si è arenata con il taglio della fornitura da parte dell’azienda e la questione si è spostata in tribunale, dove per prima cosa, preso atto che la donna già dall’inizio del 2013 paga anche 200 euro al mese di arretrati, oltre alle nuove bollette, il giudice ha ordinato alla società di riaprirle in gas. Oggi dovrebbe tenersi una nuova udienza e lo scopo è di concordare un piano di rientro, anche se i familiari meditano di chiedere i danni sospettando che il grave disagio possa essere nato da una raccomandata non trasmessa, all’interno dell’azienda, all’ufficio competente.

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