Rifiuti, le soluzioni dei candidati

Dardi invoca telecamere e cestini,

Buzzi

un modello diverso di gestione nel centro storico per evitare l’abbandono

di sporcizia

Conia lancia il progetto

“immondizia zero”, Uggetti introduce sette isole di raccolta, Tadi una stazione automatica

Cominetti sottolinea la necessità di campagne di formazione nelle scuole

della città, mentre Staltari vorrebbe potenziare

l’Astem

Come migliorare la raccolta differenziata in città? Il sistema del “porta a porta” può essere considerato soddisfacente oppure è necessario intervenire per migliorarlo? Come risolvere il problema dell’abbandono dei rifiuti? Qual è il giudizio sull’operato dell’Astem?

I candidati a confronto sul tema dei rifiuti.

UGGETTI «Saranno realizzate sette isole di raccolta, video sorvegliate, con accesso tramite Carta Regionale dei Servizi - afferma Simone Uggetti -, dove sarà possibile portare i rifiuti separati tra secco, umido, carta, vetro, plastica, farmaci e pile, tutti i giorni a qualsiasi ora. Estenderemo il porta a porta in tutta la città». Uggetti sottolinea che tra 2006 e 2012 la differenziata è cresciuta dal 36 al 51 per cento, «grazie in particolare alle punte del 70 per cento registrate nelle zone dove è stato introdotto il porta a porta al posto dei cassonetti». Un risultato che può essere migliorato, «con evidenti benefici per l’igiene ambientale ma anche per le finanze di famiglie e imprese, perché l’aumento della differenziata e la diminuzione dei costi di smaltimento in discarica ha permesso di lasciare invariata la tassa rifiuti per 8 anni».

COMINETTI «Per noi la tutela e il rispetto dell’ambiente sono una priorità, per questo tutta la tematica relativa ai rifiuti riveste un’importanza fondamentale. Sia dal punto di vista culturale che dal punto di vista del servizio reso ai cittadini. Ecco allora lato la promozione dell’educazione ambientale, a cominciare dalle scuole», commenta Giuliana Cominetti. «Le modalità con cui è stata gestita dal Comune la raccolta differenziata si sono rivelate inadeguate rispetto a una gestione efficiente. Per noi è necessario rivedere i criteri, valutando l’opportunità di incrementare i passaggi di raccolta porta a porta e mantenendo comunque l’utilizzo dei cassonetti. Promuoveremo la realizzazione di due nuove “case dell’acqua” per ridurre l’utilizzo delle bottiglie di plastica».

TADI Prevenire l’inciviltà degli eco-furbetti che abbandono rifiuti ovunque. «È importante per il rispetto dell’ambiente e non solo – dice Sergio Tadi -, è necessario partire con delle campagne nelle scuole, incentivare l’aumento dei cestini per la raccolta, ripensare il “porta a porta” e soprattutto creare delle isole ecologiche nei quartieri: realizzare cioè dei punti di raccolta per il conferimento dei rifiuti tecnologici e professionali». Tadi si riferisce alla “banca ecologica”, già sperimentata altrove: «Una stazione automatica di raccolta rifiuti, con la possibilità di riconoscere le diverse tipologie. Per incentivare la gente a conferire sarà consegnata una chiavetta, basterà inserirla per contabilizzare il materiale che sarà scalato dal costo della Tares. Più conferisci e meno paghi, un risparmio immediato».

BUZZI «Nella città bassa, in alcuni punti, sembra di essere a Napoli», commenta Stefano Buzzi. «Che esista un problema rifiuti nel centro, è un dato oggettivo, occorrerà un ripensamento della raccolta all’interno del centro storico. La differenziata non è un punto di arrivo ma di partenza, un segno di civiltà, bisogna farla però in modo sensato e gli esempi che abbiamo sotto gli occhi sono poco edificanti. Farò in modo che i cittadini della città bassa non siano discriminati. Da sempre mi sono battuto per la sicurezza attraverso l’uso di telecamere, esistono in tutta Italia mentre qui si assiste a un ritardo così grossolano che fa sì che ci siano ancora questi tristi episodi di abbandono nel centro storico. La sicurezza non deve essere solo intesa contro il crimine ma a 360 gradi, dalla sicurezza dell’ambiente a quella della salute, cosa a noi molto cara».

DARDI Valutazione con Astem dell’attuale sistema di raccolta rifiuti porta a porta in vigore nel centro storico e ripristino della situazione precedente, con posizionamento di piazzole ecologiche per la differenziata. «Occorre che il settore di igiene ambientale di Astem ampli l’impegno a diventare un potente promotore di cultura ecologica – dice Andrea Dardi -, in modo da ottenere migliori risultati nella differenziata. Occorre potenziare la presenza dei cestini, troppe aree della città ne sono prive: penso ad esempio al lungo Adda di via Ferrabini, che attualmente è una discarica a cielo aperto». Più telecamere per i controlli, più educazione civica tra i giovani e la creazione di una “banca ecologia”, la stazione automatica per la raccolta in grado di riconoscere e dividere le diverse tipologie di rifiuti, fanno parte della ricetta.

STALTARI «Bisogna anzitutto rafforzare la società Astem, per renderla ancora più efficiente nel servizio di raccolta dei rifiuti. Questo deve essere un obiettivo dell’amministrazione – dichiara il candidato sindaco di Unione Popolare -. Credo sia opportuno investire di più sulle nuove tecnologie industriali, per potenziare le forme di riciclaggio». L’ex esponente del Pdl e ora in corsa per il Broletto Francesco Staltari ha sostenuto che «serve più cultura e un maggiore insegnamento alle persone per aumentare il livello di raccolta differenziata a Lodi – afferma – si può pensare ad esempio di spedire a casa i sacchetti della raccolta dei rifiuti e fare i modo che i cittadini stessi siano maggiormente coinvolti nella vigilanza contro gli episodi di abbandono selvaggio dell’immondizia».

CONIA Rifiuti zero: è il programma dei 5 Stelle di Domenica Conia. I rifiuti devono cioè essere riutilizzati: «Il programma, sviluppato in collaborazione con il Centro Riciclo Vedelago, implica la trasformazione dei rifiuti in materie prime che le aziende private acquistano utilizzandole nei propri cicli produttivi, favorendo la riduzione sia della quota di rifiuti non riciclabili sia dei costi per il loro smaltimento». Fondamentale la formazione sul territorio. Un processo rivoluzionario che Conia considera rispettoso dell’ambiente e della salute, utile alle tasche dei cittadini e in grado di creare posti di lavoro». Conia introdurrà accordi con la grande distribuzione «perché dia preferenza a prodotti con minor packaging, moltiplichi il numero di quelli venduti alla spina e di quelli provenienti dalla filiera locale, riducendo così l’effetto inquinante dei trasporti ed i loro costi, e supportando l’economia locale, nonché la promozione di last minute market per prodotti alimentari in scadenza e l’introduzione di banchi riservati ai prodotti last minute».

Greta Boni, Matteo Brunello

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