Personale in aumento per Zucchetti

Nuove assunzioni e nuovi “business”, alla faccia della crisi. E un gruppo “hi tech”, ormai, persino nei... caffè. A dispetto della recessione globale la Zucchetti, azienda lodigiana leader nell’informatica si prepara infatti ad archiviare un altro anno di crescita, sia nel numero di dipendenti che nel giro di affari, sempre più diversificato. Sul fronte occupazionale, per esempio, sono grosso modo un centinaio le persone che nei primi nove mesi del 2011 hanno trovato un contratto con la “software house”: e altre cinquanta in odore di assunzione, nei prossimi mesi, per un gruppo che si prepara ormai a “sfondare” quota duemila dipendenti.

«Ad oggi il gruppo Zucchetti conta 1900 addetti, un centinaio circa in più rispetto a un anno fa, e abbiamo ancora delle buone opportunità di inserimento in determinati ambiti - conferma Paola Codecasa, responsabile dell’ufficio gestione risorse umane dell’azienda -. Per Zucchetti la strategia non cambia anche in tempo di crisi, ossia investire in ricerca e sviluppo e nelle persone, perché grazie al loro talento la nostra azienda può continuare a realizzare soluzioni che diano vantaggi competitivi ai nostri clienti. Per questo motivo andiamo avanti con le assunzioni, sia per quanto riguarda le persone con esperienza sia sul piano di giovani brillanti con la passione per l’informatica». I profili richiesti? Di tipo tecnico, quali periti informatici, programmatori e ingegneri, e di tipo commerciale. Anche perché, consolidato il suo ruolo leader nei sistemi di gestione aziendale e ampliato quello nel controllo accessi “in sicurezza” in oltre cento stadi tra Italia e estero, la Zucchetti continua a esplorare nuovi mercati.

Esempi? La Alto Servizio, società che si occupa di distributori automatici, dalle bevande calde agli snack, e che partita a inizio 2011 sta viaggiando al ritmo di una trentina di clienti ogni mese tra Crema e, soprattutto, nel Lodigiano : «Avevamo questa idea da anni, da quando facevamo consulenza a un nostro cliente, e quando ha venduto abbiamo cominciato a maturarla più concretamente - spiega il presidente del gruppo, Alessandro Zucchetti -. Abbiamo fatto un’indagine di mercato e, visto che c’erano le condizioni, siamo partiti. Vogliamo dare un buon servizio, e per farlo bisogna essere tempestivi: per questo stiamo puntando soprattutto sul Lodigiano. Il futuro? Per ora stiamo radunando una mole di clienti, poi potremmo pensare a integrare le macchinette con i nostri software». Parallelamente, la produzione di “Ambrogio”, l’innovativo e già premiato robot-tosaerbe automatico lanciato qualche anno fa, è cresciuta dai 15mila ai 23mila pezzi, il 60 per cento dei quali venduti all’estero. E aumentano le commesse anche per la videosorveglianza, perché «purtroppo - riflette Zucchetti - aumenta sempre più la delinquenza»; parola di chi, con i propri sistemi di controllo, ha già messo in sicurezza anche il leggendario Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite.

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