Matteo, troppi dubbi sulla morte

Si svolgeranno lunedì 1 ottobre, alle 15.30, presso la chiesa parrocchiale di Sant’Alberto a Lodi i funerali di Matteo Forlani, il ragazzo di 23 anni trovato senza vita giovedì mattina vicino alla linea ferroviaria a San Bernardo. Sono ancora molti i misteri attorno al suo decesso. Venerdì mattina è stata eseguita l’autopsia sulla salma, a Lodi, da parte dell’istituto di medicina legale di Pavia, ma sugli esiti ieri non è emerso nulla. Sono stati fatti anche gli esami tossicologici, per stabilire le condizioni del giovane al momento del decesso.

Matteo lunedì sera era alla Pergola con gli amici, per una festa di fine estate, ma quando il suo gruppo è andato via, intorno all’una, lui è rimasto lì. Forse contava di avere un passaggio da altre persone, ma alla fine si è trovato solo e così, secondo alcuni testimoni, si sarebbe incamminato verso casa alle 3. Da quel momento è scomparso nel nulla, fino al ritrovamento del suo corpo, senza vita, giovedì mattina.

Dai primi elementi raccolti sembrerebbe che la morte sia avvenuta proprio lunedì notte, quando forse il ragazzo è stato colpito da un treno merci di passaggio, e che sia rimasto lì per tre giorni. Ma a questo punto sorge il primo dubbio agli inquirenti: come mai nessun macchinista ha visto il corpo per tutti quei giorni, dato che non era nascosto dalla vegetazione e che il pensionato che lo ha trovato lo ha intravisto da parecchi metri di distanza? Non si capisce nemmeno come mai il giovane stesse camminando lungo la massicciata, a ridosso dei binari, quando a pochi metri da lì c’è la pista ciclabile che costeggia la provinciale 107 e sbuca proprio in via Piermarini, da dove si arriva facilmente in via Kennedy. Se aveva deciso di non percorrere la via Emilia perché troppo pericolosa, perché allora costeggiare i binari?

In ogni caso al momento la pista seguita è quella dell’incidente, anche se non viene scartata nessuna ipotesi. La lesione alla nuca, l’unica presente sul corpo secondo i primi rilievi, sembra compatibile con l’urto di un treno, magari in viaggio non a forte velocità; non si sa invece se dall’autopsia siano emerse altre ferite. Per fare chiarezza sui fatti, tutti i conoscenti, gli amici e i familiari di Matteo sono stati convocati in questura.

Matteo Forlani abitava con il fratello, la sorella e il cognato in via Kennedy. Originario di Romano di Lombardia, si era trasferito a Lodi in tenera età e dopo la terza media aveva cominciato a lavorare. Alcuni anni fa aveva sconfitto la leucemia.

Ieri sera il suo funerale non era ancora stato fissato. La famiglia voleva che fosse celebrato già oggi, ma per la mancanza di un documento da reperire in comune potrà essere fissato solo oggi. La chiesa comunque sarà quella di San Fereolo, mentre dopo la cerimonia la salma sarà cremata.

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