Lodi, torna l’incubo monossido

Sono bastati i primi giorni di freddo per far tornare in città l’incubo del monossido di carbonio, un gas killer che si sprigiona da impianti di riscaldamento “difettosi”.

A farne le spese sono stati mercoledì notte un uomo e una donna, di circa 40 anni, italiani, portati all’ospedale di Lodi e poi “trattati” con la camera iperbarica per abbassare le concentrazioni di monossido rilevate nel loro organismo. Già ieri mattina sono stati dimessi, in buone condizioni. Avrebbero corso rischi ben più seri, forse addirittura mortali, se solo avessero respirato il gas per pochi minuti in più.

L’allarme è scattato intorno all’una di notte da via Tommaseo, una strada che si trova nei pressi di piazzale Fiume, alle porte del centro. Marito e moglie erano soli in casa. All’improvviso si sono sentiti male entrambi, con giramenti di testa e nausee, e temendo che fosse qualcosa di serio hanno chiamato il “118”.

Un’ambulanza è arrivata in zona. I sanitari sono entrati in casa e quasi nello stesso momento i rilevatori di monossido di cui sono dotati hanno cominciato a suonare, segno che nell’aria c’era una presenza eccessiva del gas killer. Così le finestre sono state aperte per cambiare aria ai locali.

La segnalazioni è stata “girata” ai vigili del fuoco, quindi al reperibile dell’Asl. Il sopralluogo nell’appartamento di via Tommaseo è durato fino alle 4 del mattino. Non sembra che siano stati trovati impianti non a norma da mettere sotto sequestro. Le indagini comunque sono in corso.

I due intossicati, invece, sono stati accompagnati al pronto soccorso cittadino. E da qui, valutate le loro condizioni, sono stati trasferiti con l’ambulanza a Zingonia per il trattamento con la camera iperbarica.

Si tratta delle prime intossicazioni che si registrano dall’inizio della stagione fredda. Le temperature sono scese infatti negli ultimi giorni, soprattutto di notte a causa della nebbia, e così qualcuno ha già acceso i riscaldamenti nelle abitazioni, mentre sono già in funzione quelli centralizzati e pubblici. Gli esperti raccomandano quindi di fare la manutenzione della caldaia entro i tempi previsti e di non utilizzare impianti “improvvisati” che potrebbero creare dei problemi. «È importantissima la corretta informazione alla popolazione perchè, con l’approssimarsi della stagione invernale, proceda alla manutenzione ordinaria delle caldaie» spiega la direttrice sanitaria dell’Asl di Lodi Mariagrazia Silvestri.

Il primo “caso”, per fortuna, si è risolto nel migliore dei modi e già ieri i due intossicati sono stati dimessi e hanno potuto tornare a casa. L’Asl inoltre fa sapere che negli ultimi anni i casi sono in diminuzione e che dal 2003 non si registrano decessi per questa causa.

© RIPRODUZIONE RISERVATA