Lodi, tangenziale “abbandonata”

Tangenziale con vista. Non sul mare, naturalmente, ma sui rifiuti: quelli abbandonati in corsa dagli automobilisti e destinati a restare per settimane - se non mesi - sul ciglio della strada. Come dimostra la montagna di resti edili (forse metallo, chissà) parcheggiati sul terreno poco dopo il McDonald’s, sporcizia che può essere tranquillamente avvistata dal finestrino o dalla piazzola di sosta oltre l’autolavaggio, in direzione Milano. Non che manchino altre “perle” dal mondo della sporcizia: plastica, lattine, bottiglie, stracci, cibo disseminati qua e là.

Un problema che la tangenziale si porta dietro ormai da anni, come il resto del Lodigiano. In questo periodo, però, ad aggravare la situazione è la presenza delle buche che, se superate in velocità, possono trasformarsi in una trappola. Il tratto di tangenziale più compromesso sembra essere quello compreso tra la rotonda che porta a Riolo e Crema e lo svincolo per San Bernardo.

Un “puzzle” che in alcuni punti è stato però ricomposto, gli operai hanno già provveduto a “ricucire” il danno, come per esempio tra la rotatoria che s’innesta sulla Lodi-casello A1 e quella per San Colombano. Viaggiando lungo la tangenziale lodigiana è meglio prestare attenzione alle piccole voragini, nella classifica delle più pericolose c’è al primo posto la buca posizionata quasi sotto il cavalcavia, prima del depuratore Sal, seguita da quella che si è formata poco prima della caserma dei carabinieri. Troppo concentrati sulla carreggiata, si “rischia” di ignorare l’immondizia sparpagliata ovunque, fuori e dentro tangenziale: sacchi probabilmente pieni di scarti edili s’intravedono infatti nei pressi della Barbina, abbandonati come al solito in mezzo alla campagna, come è possibile notare all’uscita che porta all’ospedale e che si collega alla città bassa.

L’asfalto sembra cedere a pochi passi dalla banchina nel tratto di tangenziale che precede lo svincolo per San Martino in Strada. Più in generale la carreggiata - tra rattoppi e buche ancora da coprire -risulta essere particolarmente usurata o dissestata. Se s’imbocca la tangenziale da Riolo e si procede verso Milano, è come se a fianco della normale segnaletica orizzontale ce ne sia un’altra che la insegue: una sottile linea grigia di asfalto compromesso.

E per finire, non poteva mancare la segnaletica verticale. Un cartello, più precisamente il triangolo utilizzato per indicare la precedenza, “riposa” tra l’erba nei pressi della rotonda che si affaccia sulla caserma dei vigili del fuoco.

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