Lodi, studente rapinato sul treno

«Mi hanno minacciato con un coltello sul treno per Lodi». La denuncia è di un 20enne, che ieri stava tornando da Milano. Era su un convoglio ferroviario, quando ha riferito di essere stato avvicinato da uno straniero. «La carrozza era vuota, mi si è seduto accanto un marocchino. Dopo avermi riempito di domande, mi ha chiesto dei soldi – spiega ancora scosso il ragazzo – mi sono rifiutato di dare del denaro e questa persona mi ha aggredito. Ha anche tirato fuori una lama, che mi ha puntato all’altezza della pancia. E alla fine mi ha preso alcuni euro».

Sono stati attimi di terrore, descritti nel dettaglio dal giovane universitario. «Era verso mezzogiorno quando sono salito sul treno dalla stazione di Greco a Milano. A Rogoredo sono scesi quasi tutti e il convoglio si è praticamente svuotato. Io ero seduto in fondo, nelle ultime carrozze – riferisce il ragazzo –; a un certo punto ho visto che si avvicinava una persona, di origini straniere. Aveva all’incirca tra i 25 e i 30 anni. Si è messo nel posto a fianco a quello che occupavo io e ha cominciato a parlare. All’inizio mi ha chiesto cosa studiavo, dove ero diretto e poi mi ha detto che non possedeva il biglietto per quella corsa». Nella sua ricostruzione dei fatti, il giovane ha poi parlato di un’aggressione subita. «Ad una certo punto è diventato insistente e mi ha afferrato anche per la sciarpa – aggiunge il 20enne -. Mi sono alzato di colpo e l’ho spintonato per allontanarlo. All’improvviso ha tirato fuori una lama, un coltello che mi ha puntato alla milza. Nelle carrozze non c’era nessuno e non passava il controllore. Sono stato minacciato e ho tirato fuori il portafoglio e quella persona mi ha preso parte dei soldi che avevo. Sono riuscito in qualche modo a coprire alcune delle banconote che avevo in tasca, ma quella persona mi ha preso pochi euro». Stando al racconto della vittima, il rapinatore è poi fuggito, forse è sceso alla prima stazione e di lui si sono perse le tracce «Dopo quell’episodio mi sono diretto subito a cercare aiuto, ho guardato se c’era il controllore, ma dopo poco il treno si è fermato e sono sceso a Lodi – va avanti lo studente –: per raccontare quanto successo sono andato anche dalla polfer, ho riferito l’accaduto, poi ho deciso di non fare una segnalazione ufficiale».

I motivi di questa scelta sono stati spiegati dalla stessa vittima, che ieri era ancora quasi sotto choc per l’aggressione. «Mi è sembrato che fosse inutile fare denuncia, perché l’importo sottratto era di poco valore e poi a distanza di tempo ormai l’aggressore era irrecuperabile – dice –. Voglio se mai dire che non è possibile viaggiare in queste condizioni. Non è possibile che ci siano alcuni che spesso non pagano, pretendono solo diritti e ci mettono in queste situazioni».

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