LODI Se ne va Salvatore Quattrocchi, cuoco da oltre 10 anni del ristorante pizzeria Waskenbar

Il ristoratore, classe 1966, era molto apprezzato e conosciuto in città

Addio a Salvatore Quattrocchi. Volto storico del ristorante pizzeria Waskenbar, in piazzale degli Sport, classe 1966, Quattrocchi, ieri sera, è stato stroncato da una fulminea malattia che se l’è portato via in soli due mesi.

Numerosi i messaggi di cordoglio che stanno arrivando alla famiglia. La Laudense Ausiliatrice si è stretta intorno al suo calciatore Nicholas, figlio di Quattrocchi.

«Non ci sono parole per descrivere il dolore che provo per la perdita del mio Tore - commenta Sabrina Quattrocchi, sorella del 56enne che ha affidato anche ai social il suo saluto al fratello -. La perdita dei genitori è stata dolorosa, ma perdere lui per me è stato devastante. Sapeva che stava per andarsene e l’unico suo pensiero era la sofferenza che questo avrebbe provocato in me, nella moglie e nei suoi figli».

Salvatore Quattrocchi, nel gennaio del 2021, era salito sulle pagine della cronaca come ristoratore “disobbediente”: aveva aperto il locale come segno di protesta pacifica per far capire che la sua era la categoria più penalizzata dalle misure anti Covid.

Per 25 anni direttore di sala all’Isola Caprera, era diventato titolare del ristorante della Wasken Boys, nel piazzale degli sport alla Faustina, nel 2010. «La cucina è sempre stata la mia passione - aveva detto allora -: così, dopo 25 anni, ho deciso di fare il passo e di mettermi in proprio, per vedere com’è stare “dall’altra parte”. Mi aiutano mia moglie e mio figlio. Proponiamo una cucina tradizionale, con antipasti che spaziano dagli affettati ai gamberi con patate e porcini, alla “Wasken”. Tra i primi abbiamo risotti di vario tipo, dal taleggio-radicchio a quello “alla lodigiana”, e secondi con filetti irlandesi da fare in vari modi, oltre ad agnello, nodini. E tengo sempre il tartufo bianco d’Alba. I vini? Dal Bordeaux a quelli di Montalcino ed altri toscani, come Morellino e Chianti, più le classiche Bonarda e Gutturnio».

Quattrocchi era risultato tra i 30 baristi più votati del concorso lanciato dal «Cittadino».

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