LODI Era la colonna della Casa della gioventù: se ne va il signor Franco, aveva 89 anni

«Sapeva parlare con noi ragazzi», «Ci insegnava a stare al mondo», «Sapeva accogliere tutti ed eravamo tanti»

Aveva un sorriso per tutti i ragazzi che arrivavano lì, alla casa della Gioventù. Se combinavano qualcosa li riprendeva e li puniva anche. Gianfranco Dolera, per tutti semplicemente “il signor Franco”, non era solo il barista, insieme alla moglie Maddalena, ma la colonna dello spazio di viale delle Rimembranze. Dolera se n’è andato l’altro giorno, all’età di 89 anni. L’ultimo saluto sarà questa mattina, alle 9, nella chiesa parrocchiale dell’Ausiliatrice, poi la salma sarà trasferta al cimitero di Castelleone. In attesa dei funerali la camera ardente è stata allestita nella casa funeraria, in via della Codignola 12. «Non ho parole per descrivere quello che provo - ricorda “Max”, uno dei ragazzi della casa della gioventù -. Con lui se ne va un pezzo di storia della città. Quando uno muore, normalmente, diventa un santo. Di Franco posso dire che lo è stato in vita: per sopportare adolescenti di mezza Lodi che frequentavano la casa della gioventù in quegli anni, con il suo lavoro, doveva proprio esserlo. Lui sapeva come prenderci e come calmarci se esageravamo e soprattutto sapeva parlare con noi. È stata una pietra portante della casa della gioventù».

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