Lodi, ennesima discarica abusiva

Il “pezzo forte” di tutta questa storia, fatta di inciviltà mista a spazzatura, è forse il frigorifero: completamente “impallinato”. Proprio così, impallinato, qualcuno si è divertito a sparare utilizzandolo come bersaglio. Se ne sta lì in mezzo alla radura ma se si allarga lo sguardo ci si accorge che ci si trova davanti a una pattumiera a cielo aperto. L’ennesima. Solo che questa volta non è l’Adda ad essere stata presa di mira, bensì un angolo inusuale: il sentiero che si dirige verso la cascina Baroncina, alle spalle della Baerlocher, l’azienda chimica che si affaccia sulla tangenziale di Lodi.

Pneumatici, un televisore, un computer, assi di legno e calcinacci buttati a casaccio per soffocare l’erba. L’elenco è lungo e presuppone un’organizzazione efficiente. Il colpevole (o i colpevoli) deve aver caricato tutto il materiale a bordo di un furgone, deciso a sbarazzarsene nella campagna lodigiana. A meno che non si sia presentato a più riprese sul luogo dell’abbandono selvaggio. E tutto questo quando bastava telefonare all’Astem e mettersi d’accordo affinché gli operatori passassero a domicilio per ritirare gli ingombranti. Un servizio gratuito. Oppure ci si poteva recare direttamente presso il quartier generale della società, lungo la strada Vecchia Cremonese.

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