Le elezioni “tagliano” le ore tra i banchi

Lezioni a singhiozzo per le 14 scuole sedi di seggio. A volarsene via, tra una competizione elettorale e l’altra, nella città capoluogo, sono circa 7 giorni di lezione. Che si aggiungono ai giorni di riposo legittimi e già previsti al momento della stesura del calendario nel mese di settembre: l’1 e il 2 novembre, l’8 dicembre, le vacanze natalizie, il patrono, i 2 giorni di Carnevale, i 4 delle vacanze di Pasqua, il 25 aprile, il primo maggio e il 2 giugno. Un conto però sono i giorni di riposo previsti dall’attività didattica, un conto quelli che si potrebbero evitare, semplicemente spostando le sedi dei seggi all’esterno delle scuole. A sostenerlo sono i presidi delle scuole lodigiane che devono fare la “gimcana” per rispettare le 200 ore di lezione obbligatorie per legge. Per le regionali e le politiche del 24 e 25 febbraio, i bambini delle scuole elementari resteranno a casa, con qualche differenza, dal lunedì 25 al mercoledì 27. Per le comunali del 26 e 27 maggio, invece, la sospensione sarà da lunedì 27 a mercoledì 29, con l’incognita ballottaggio 15 giorni dopo. Nel caso delle elementari dove le lezioni finiscono l’8 giugno, l’ultima tornata elettorale dovrebbe cadere a scuole già chiuse.

Sedi di seggio saranno le superiori Vegio, Verri, Bassi, Gandini ed Einaudi. Oltre a queste resteranno impegnate l’elementare Cabrini di corso Archinti, la don Gnocchi, la De Amicis di San Gualtero, la media Gorini, la Barzaghi, la materna di via Campo di Marte, l’Arcobaleno, la Pezzani e le Pascoli. Gli studenti del Verri e del Gandini, scuole dirette da Abele Bianchi si metteranno insieme per ridurre le assenze.

Il dirigente del Bassi Corrado Sancilio, dal canto suo, è scettico. «È un errore - dice -, individuare le scuole come sede di seggio. Sono molte le soluzioni alternative: questura, Inps e Inail sono solo degli esempi. Per le regionali ci siamo già accordati con l’ufficio elettorale del Comune, smonteranno prima i seggi, così potremo tornare il mercoledì 27 alle 10. Gli alunni saranno a casa “solo” sabato, lunedì e martedì. Anche per le comunali faremo lo stesso. Ci costringono a fare i salti mortali». Commenti di preoccupazione arrivano anche dalla dirigente del secondo circolo Rosaria Prudente. «Qualcuno può riprendere le lezioni anche mentre si smontano i seggi - commenta -, al Pascoli non possiamo, gli spazi sono tutti occupati. Dobbiamo stare a casa dal lunedì al mercoledì compreso per le regionali, senza contare le comunali. È impegnativo anche per le famiglie. Trovare sedi alternative sarebbe l’ideale. Il comune di San Martino, per esempio, allestisce il seggio nella palestra». Perplessità provengono anche dalla dirigente del IV circolo Iole De Marco: «La scelta dei seggi in classe - dice - non aiuta certo le famiglie. In accordo con l’ufficio comunale noi, almeno, riusciamo a rientrare il mercoledì». Massimo Iovacchini, dirigente del III Circolo non ha dubbi: «Dobbiamo coinvolgere gli oratori e le palestre - dice -, oppure garantire le attività alternative, in collaborazione con le parrocchie e altre realtà, per i genitori che sono in difficoltà. Bisogna fare una pensata radicale, così come è stata fatta per le tessere elettorali, introdotte in sostituzione del certificato distribuito dal messo casa per casa. Le scuole che sono luogo sicuro e porto franco vengono coinvolte sempre così, all’improvviso. Non va bene».

Cristina Vercellone

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