Il Vivalto già fermo per problemi

Nuovi, ma già fermi ai box. Dopo i disagi causati ai pendolari nelle scorse settimane, i due treni Vivalto in servizio dal 27 marzo e dal 4 giugno sulla linea ferroviaria Milano-Lodi-Cremona-Mantova sono oggetto in questi giorni di verifiche tecniche da parte dei progettisti di Ansaldo Breda. Da lunedì scorso uno dei due treni è fermo al deposito locomotive Fiorenza di Rho: all’inizio di questa settimana tornerà sulla linea, poi toccherà all’altro fermarsi ai box.

Il problema, fanno sapere gli uffici di Trenord, è stato individuato nelle schede del sistema elettronico interno. Nulla di grave, sembra. Alla fine della settimana i due treni dovrebbero riprendere regolarmente le dodici corse quotidiane dal lunedì al venerdì previste dall’orario estivo.

Sul fronte sempre caldo della linea Milano-Mantova si registra intanto la richiesta dei pendolari mantovani, avanzata lunedì scorso a Cremona in un incontro in prefettura con Trenord e Rfi, di sospendere alcune fermate dei treni alla stazione di Lodi. Una richiesta motivata con la necessità di guadagnare, soprattutto nelle ore di punta, tempo prezioso.

I pendolari lodigiani diretti a Milano - osservano quelli mantovani - avrebbero comunque a disposizione la linea Suburbana. Nel passaparola sulla rete si sono già accese scintille, preludio ad una guerra tra poveri. La Suburbana, protestano i lodigiani, non transita da Lambrate e non arriva in Centrale, comode destinazioni per molti pendolari, compresi quelli che poi devono prendere un altro treno.

Qualche vantaggio lo avranno tutti, mantovani e lodigiani, con il completamento del raddoppio ferroviario tra le stazioni di Cremona e Cava Tigozzi: dalle Ferrovie dello Stato fanno sapere che i lavori termineranno entro la fine dell’anno e che con l’inizio del nuovo il secondo binario sarà attivato. A quel punto, in tutte le stazioni della linea, dovrebbe aumentare l’indice di puntualità dei treni. Dovrebbe.

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