Guerini boccia l’alleanza del Pd con i 5 Stelle:
«Bene il dialogo, ma restano le differenze»

Il ministro della Difesa interviene con un suo documento sul Foglio: «Responsabilità non è subalternità»

Un manifesto per delineare il futuro del Partito democratico: il lodigiano Lorenzo Guerini, ministro della Difesa, interviene con lungo documento pubblicato dal Foglio e affronta i nodi più importanti del dibattito interno dei Dem, a partire dall’alleanza con i 5 Stelle e dalla necessità che il Partito democratico sia il perno di un progetto riformatore

Il Pd, scrive Guerini, non deve essere “tentato da confuse e artificiose operazioni di maggioranze posticce, magari studiate a tavolino”. Prosegue Guerini: “Registro la decisione del M5s di aprirsi al tema del confronto con le altre forze politiche, a partire dal Pd. E valuto positivamente l’abbandono di una prospettiva di delegittimazione di chi è diverso da loro, aprendosi invece al dialogo. Bene. Ci confronteremo con questa novità nei prossimi mesi. Senza avere però la pretesa di annullare o azzerare quelle profonde e radicali differenze politico-culturali che esistono tra noi e i Cinque stelle, che rimangono tutte e che danno un carattere tattico alla nostra alleanza, molto distante da quella rappresentazione di un’alleanza prospetticamente stabile perché genetica e culturale”.

Responsabilità non è subalternità

Per Guerini, “avere senso di responsabilità non può che significare che il Pd deve essere il soggetto perno di un progetto costantemente riformatore per l’Italia. [...] Detto in altri termini, praticare il senso di responsabilità, anche con un atteggiamento di lealtà e coerenza, non può tuttavia significare scegliere la subalternità”.

A vocazione maggioritaria, e per il proporzionale

Il ministro della Difesa ricorda i valori fondativi del Pd, e la vocazione maggioritaria che lo ha caratterizzato. Vocazione che però non si traduce “solo e soltanto in un sistema elettorale d’impianto maggioritario”. Anzi, per Guerini ci sono “le condizioni in Parlamento per lavorare invece a un sistema di voto di impianto proporzionale ma di reale effetto maggioritario lavorando su soglie di accesso significative”.

Uomo del nord: questione settentrionale e autonomia

“Questione settentrionale e questione meridionale tornano entrambe a essere temi al centro di un’agenda di governo (se mai avevano smesso di esserlo)”, scrive Guerini. Che aggiunge poi un riferimento alla questione del regionalismo differenziato: “Va ripreso – afferma – il tema dell’autonomia dei territori, in quanto elemento che può essere, se ben governato, un tassello per una uscita efficace dalla crisi. Evitando un modo scomposto di affrontarlo, un fai da te che non giova a nessuno”.

Rappresentare le istanze degli imprenditori

“Spesso e forse troppo a lungo anche il nostro partito non ha saputo rappresentare in modo adeguato le istanze di imprenditori, artigiani, commercianti. é maturo il tempo per rafforzare quel percorso che, accanto alla giustissima tutela dei lavoratori, porti alla consapevolezza che gli stessi lavoratori si difendono con maggior efficacia se, insieme, si ascolta e si sostiene chi fa impresa e i posti di lavoro li crea”.

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