Furti nei reparti, servono più controlli

«Presidio all’ingresso e telecamere all’interno»

«Non è vero che l’ospedale non è presidiato. L’ingresso infatti è sorvegliato 24 ore su 24, di notte anche con l’aiuto delle guardie giurate, mentre negli spazi comuni all’interno ci sono le telecamere». Dopo l’allarme furti lanciato nei giorni scorsi dalla mamma di una paziente, derubata di notte nella sua stanza nel reparto di medicina, l’Azienda ospedaliera fa il punto sulla sicurezza all’interno del nosocomio di Lodi e su eventuali “punti deboli”.

«L’unico furto di cui sono a conoscenza è quello avvenuto mercoledì scorso - aggiunge Angela Bocconi, direttrice del presidio di Lodi -, ma l’ultimo periodo sembrava “tranquillo” perché non avevamo ricevuto altre segnalazioni. Purtroppo però può succedere che di notte qualche “estraneo” entri nei reparti, nonostante la vigilanza, anche se non sono episodi frequenti».

Un problema, questo, sentitissimo anche dai vertici dell’Azienda ospedaliera. Ma non di facile soluzione. I malintenzionati infatti potrebbero introdursi dal pronto soccorso, sempre aperto, oppure nascondersi nei “meandri” dell’ospedale durante l’orario di visita pomeridiano per venire poi allo scoperto solo a tarda notte. E così può succedere che i ladri entrino nelle stanze dei pazienti in piena notte, come è successo mercoledì in medicina, dove sono state “violate” tre stanze per un bottino di un computer portatile e un cellulare. «Del resto l’ospedale è un luogo pubblico e non è pensabile chiudere gli accessi o “blindarlo”, nemmeno i singoli reparti».

Le telecamere sorvegliano alcuni spazi comuni e la speranza è che, chi si aggira di notte con cattive intenzioni, prima o poi venga ripreso. «Se si verificano furti o altri episodi sospetti il nostro ced viene subito avvisato per reperire le immagini utili da fornire alle forze dell’ordine - precisa Maurizio Bracchi, responsabile dell’ufficio tecnico dell’Ao -. Naturalmente, per motivi di privacy, abbiamo dei limiti e per esempio non possiamo entrare nelle stanze».

Oltre ai beni dei pazienti, che vengono razziati anche di giorno, per esempio durante l’orario di visita, nel mirino dei ladri sono finiti ripetutamente i computer portatili in dotazione al personale sanitario e utilizzati per registrare le cartelle cliniche dei pazienti. I malviventi forse li scambiano per normali pc, senza sapere che sono programmati e configurati solo per il lavoro interno e non possono essere riutilizzati. «Sono completamente inutili fuori dall’ospedale - aggiunge la dottoressa Bocconi -, eppure da quando li abbiamo introdotti abbiamo registrato continui furti. Dentro ci sono i dati dei pazienti, ma sono protetti da password e quindi al sicuro».

Al momento il posto di polizia interno non è presente, a causa dei lavori, ma nel nuovo ospedale dovrebbe di nuovo essere attivo il controllo svolto dai poliziotti. Una presenza che forse potrà limitare le scorribande dei ladri.

Davide Cagnola

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