Settecentoquarantadue foto a sfondo pedopornografico sul computer di casa. Immagini di bambini, spesso di non più di 10 anni, che il tunisino H. N., 42 anni, custodiva gelosamente. E, che non sarebbero mai state scoperte, se nel mese di marzo scorso non fosse stato arrestato nell’ambito dell’indagine della squadra mobile della Questura di Lodi coordinata dal sostituto procuratore Nicola De Caria, che ha portato all’arresto dell’uomo per stupro. Gli erano stati concessi gli arresti domiciliari, ma a seguito del rinvenimento degli scatti osé, il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Lodi Isabella Ciriaco ha deciso l’aggravamento della misura cautelare in carcere.
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