«Data storica: oggi il Paese si risveglia»

La soddisfazione del premier. Speranza: strada giusta per chiudere una stagione difficile

Proprio come il D-Day (lo sbarco in Normandia che ha gettato le basi per la vittoria degli angloamericani nella Seconda guerra mondiale) così il V-Day, il giorno del vaccino in Italia e in Europa, resterà nei libri di storia come il giorno in cui è iniziata la sconfitta del virus del Covid. La professoressa Maria Rosaria Capobianchi, l’infermiera Claudia Alivernini e l’operatore sociosanitario Omar Altobelli, alle 7,20 di ieri mattina sono stati i primi in Italia a ricevere il vaccino anti Covid-19 allo Spallanzani di Roma. «Ho la consapevolezza che oggi sia un giorno importante e decisivo. La scienza e la medicina sono le uniche cose che ci permetteranno di uscire da questo virus. Lo dico con il cuore, vaccinatevi», è stato il messaggio di Alivernini, la primissima immunizzata. Il premier Conte su Twitter ha scritto: «Oggi l’Italia si risveglia #Vaccineday. Questa data ci rimarrà per sempre impressa. Partiamo dagli operatori sanitari e dalle fasce più fragili per poi estendere a tutta la popolazione la possibilità di conseguire l’immunità e sconfiggere definitivamente questo virus». Per il ministro della Salute, Roberto Speranza «è la strada che serve per chiudere una stagione difficile». Ma «serviranno ancora settimane di lavoro» ha concluso. Ieri il primo politico a vaccinarsi è stato il governatore campano Vincenzo De Luca («vergognoso abuso di potere» ha commentato il sindaco de Magistris). Intanto il vaccino sviluppato da AstraZeneca e dall’Università di Oxford è «efficace al 95%», come quelli già approvati di Pfizer e Moderna, «ed è in grado di eliminare al 100%» i sintomi gravi, ha detto al Sunday Times Pascal Soriot, ad di AstraZeneca. Il via libera delle autorità britanniche al vaccino arriverà «entro giovedì». Le 9.750 dosi consegnate ieri all’Italia per il V-day sono in numero “simbolico”. La distribuzione vera e propria partirà oggi e all’Italia arriveranno circa 470mila dosi ogni settimana. «È una luce che si accende in un tunnel finora molto buio, ma ora le dosi siano per tutti» ha detto monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita. Polemica infine per la quantità delle prime dosi: solo 9.000 all’Italia e 151mila alla Germania, ma Arcuri ha smentito: ai tedeschi 11mila.n

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