C’è chi storce il naso e non risparmia critiche. Per altri sono invece l’ennesima trappola per i pedoni. Sulle nuove rastrelliere è già un coro di reazioni da parte dei cittadini. Le chiavi “giganti” sono state piazzate in questi giorni nel centro storico. Serviranno come parcheggio e per legare le biciclette. I posteggi sono spuntati a bordo strada in corso Roma, piazza della Vittoria e arriveranno presto in corso Vittorio.
L’iniziativa è del Broletto, che ha acquistato 320 nuovi modelli, prodotti dalla Metalco di Treviso. «Devo dire che questi arredi non mi piacciono. Ritengo sia stata un’opera inutile. In questo momento di crisi, credo sia necessario badare alla sostanza e non disperdere risorse in questi interventi», afferma la signora Giulia Terzaghi di Lodi, mentre passeggia in corso Umberto. Bocciatura per queste opere, che hanno riempito il bordo strada delle vie più prestigiose di Lodi e stanno impegnando diversi operai per i lavori di posa, sono state espresse anche da parte di Agata Cavallo, una giovane donna che ha accettato di esprimere un giudizio sul decoro urbano. «Sono originaria di Napoli, ma abito ormai in città da anni - osserva -: a mio parere gli arredi bianchi del centri non sono brutti, ma sono forse poco consoni con l’ambiente e poi tendono un po’ troppo a sporcarsi. Per quanto riguarda invece le “chiavi” per le bici, credo sia necessario dire che potrebbero essere un ostacolo per i pedoni, infatti i passanti potrebbero cadere e farsi male. Occorre dunque prestare la massima attenzione, a dove posizionarle». A sottolineare i pericoli per i pedoni, ha preso la parola anche Enrico Pozzi, mentre passeggiava in piazza Vittoria: «Ho già visto persone che sono inciampate - dice - queste installazioni non mi creano grande entusiasmo, ma non dico che siano da togliere. Sono poi convinto che, visti i vandali che ci sono in giro, le faranno presto sparire. Per dispetto». E Angelo Cremaschi, fornitore di alcuni bar di Lodi e di origini cremasche, sostiene «che l’idea di una chiave per legare la bicicletta è bella, ma il problema è che porta via spazi ai parcheggi per il carico e e scarico e questo rischia di essere un disagio».
Intanto ieri stavano continuando le operazioni per l’installazione dei posteggi per le due ruote. I modelli scelti dal Comune di Lodi per il centro sono due: l’originale chiave e una rastrelliera dove lasciare il proprio veicolo ecologico. Spazi che sono stati già presi d’assalto e riempiti di bici. «Non va che le rastrelliere siano state messe sui marciapiedi. Segnalo il caso ad esempio di corso Umberto, vicino a piazza Broletto. Così non passa più nessun pedone, perché quando devono transitare le corrierine non c’è più posto», lamenta Giuseppe Marazzoli.
Gli arredi del centro non convincono nemmeno il signor Antonio Pirola, che si interroga sull’originale forma dello strumento che il Broletto ha posizionato sulle strade per mettere ordine nella sosta dei cicli: «Le chiavi non stanno bene nella nostra città - confessa -. Si potevano fare altre scelte, che a mio parere sarebbero anche costate meno. E poi chiederei ai vigili un maggiore controllo sugli automobilisti indisciplinati».
Di fronte a un coro di bocciature e proteste espresse da una parte della popolazione del capoluogo, alcuni anche espresso un apprezzamento, come una donna di origine ucraina, Daniela Isopel: «Il centro storico di Lodi è bello, direi bellissimo. Abito in via San Bassiano e sull’arredo del capoluogo non ho nulla di cui lamentarmi». Un incoraggiamento all’assessorato alla mobilità sostenibile del Broletto, guidato da Simone Uggetti, che ha voluto i nuovi arredi e installazioni, è arrivato da Giacomo Pedrazzini: «Vedo che finalmente è stato fatto qualcosa di utile per la città. Questi posteggi sono funzionali. Semmai occorrerebbe mettere delle pensiline per i passeggeri degli autobus lungo via XX Settembre». E il signor Angelo Foini ha rimarcato la positività degli arredi: «Io ritengo che quanto posizionato sia del tutto uniforme, non vedo problemi».
Nel giro di breve tempo in centro ci saranno inoltre degli altri modelli di porta biciclette in via Garibaldi, via Cavour, alla stazione ferroviaria e ai Giardini del Passeggio. Un intervento ad ampio raggio dell’amministrazione municipale per potenziare in città la dotazione di spazi per lasciare la bici in sicurezza, senza intralciare il passaggio di abitanti e passanti.
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