Contagi in rapporto alla popolazione, a Bergamo e Lodi i valori più bassi

Le province che per prime hanno fatto i conti con il Covid sembrano averne contenuto meglio la diffusione

La provincia di Lodi e quella di Bergamo, dove tutto è cominciato, sono – tra i territori lombardi – quelli in cui, a distanza di quattordici mesi, la diffusione del Covid-19 è stata meglio contenuta. Almeno in quanto a numeri ufficiali.

I 16.308 casi di contagio da inizio pandemia rappresentano il 7,171 per cento della popolazione residente in provincia di Lodi, il secondo dato meno elevato di Lombardia, regione che nel complesso registra l’8,094 per cento di abitanti che sono o sono stati a contatto con il virus, registrati cioè come positivi al tampone. Meglio ha fatto soltanto Bergamo i cui 50.476 casi sono pari al 4,555 per cento della popolazione.

Lodi evidenzia risultati migliori rispetto alle altre province della bassa lombarda, con Cremona che si attesta al 7,234 per cento (25.748 positivi da inizio pandemia), Pavia al 7,885 (42.607 casi) e Mantova addirittura all’8,402 (34.191 contagi). Peggio fa anche Piacenza, emiliana ma confinante con la Bassa, dove gli oltre 22mila casi rappresentano il 7,824 per cento degli abitanti.

In termini assoluti la nostra provincia è inoltre penultima in regione per numero di contagi, e si lascia alle spalle soltanto Sondrio (14.608) che presenta però un tasso di positività sulla popolazione che è superiore, pari all’8,096 per cento.

Analizzando la situazione nel resto della Lombardia, i dati peggiori riguardano l’area del nord ovest. La performance peggiore interessa Como (57.967 casi, pari al 9,699 per cento) seguita da Varese (82.506, pari al 9,324 per cento) e Monza Brianza (76.781, pari all’8,823 per cento). Nell’area si distingue in positivo Lecco (24.077 contagi da inizio pandemia, pari al 7,188 per cento), mentre rispetto alla confinante Bergamo, Brescia ha numeri decisamente peggiori (102.975 casi, pari all’8,202 per cento dei residenti).

Infine Milano. La metropoli si attesta appena al di sotto della media regionale, con 262.790 contagi, pari all’8,048 per cento.

Sin qui i dati. Va tuttavia segnalato come nelle province che per prime hanno scontato gli effetti del virus nella primavera 2020 - Lodi e Bergamo – la possibilità che in quella fase sia sfuggito al monitoraggio un numero anche elevato di casi potrebbe aver sottostimato la diffusione del virus. Le province del nord Lombardia, più esposte al virus durante la seconda e terza ondata, sono invece state monitorate con maggior attenzione una volta attivate più efficaci misure di tracciamento, risultando il loro dato più aderente alla realtà. A confermare tale lettura il fatto che nelle fasi acute dello scorso inverno e dell’attuale primavera, Lodi e Bergamo abbiamo retto meglio l’impatto con il Covid, come se fossero relativamente protette da una parziale immunità di gregge. Circostanza per altro recentemente rilevata da una ricerca dell’Università di Modena e Reggio Emilia. Una speranza in più, nell’attesa che si completi la campagna vaccinale.

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