Bus fuori dalla Ztl, a Lodi è rivolta

Alla fermata della corrierina, i passeggeri sono tutti d’accordo senza alcuna eccezione: «Le fermate in centro, specialmente quella in piazza Vittoria, ci servono. Non vogliamo che siano cancellate». In via XX Settembre, a furia di salire e scendere sempre dallo stesso bus, i lodigiani hanno imparato a conoscersi e da una pensilina all’altra si salutano. I più agguerriti sono gli “over 80”, dopo aver letto sulle pagine del giornale che il Broletto sta valutando l’ipotesi di togliere i mezzi pubblici dal cuore di Lodi, all’interno della zona a traffico limitato, promettono battaglia.

Per alcuni di loro anche solo qualche metro da macinare a piedi diventa una sfida troppo ardua da vincere, tutta colpa degli acciacchi dell’età e delle malattie che qualche volta rendono difficile persino una piccola passeggiata. «Ho 86 anni e dei problemi alle gambe - racconta Franco Guzzeloni, residente nel quartiere Fanfani -, ci vuole una protesta per far sì che il progetto non si realizzi. Io avrei anche una proposta per cambiare il percorso, dalla stazione si potrebbe proseguire verso via Biancardi per poi fermarsi vicino all’istituto Cazzulani, anche se ci sarebbe il problema delle auto parcheggiate che renderebbero difficili le manovre dell’autista». Vittoria Marino arriva dal Chiosino e assicura che nel suo palazzo più di un inquilino la pensa allo stesso modo: «Se si vogliono cambiare alcune fermate va bene, ma mantenendo quelle all’interno della zona a traffico limitato, altrimenti diventa difficile riuscire a fare le commissioni e fare la spesa portando le borse». Una signora annuisce e dice la sua: «Parto sempre da San Fereolo ma se la corrierina non mi lascia in piazza io non la prendo più».

Adele, una lodigiana del Chiosino, fa il tifo affinché lo “stop” in corso Umberto non venga modificato: «Per noi è forse quello più importante, perché siamo più vicini all’Asl e la piazza è comunque a due passi». Antonia Pavesi smetterebbe di fare l’abbonamento e andrebbe in centro a piedi, nella mischia c’è anche chi chiamerebbe il taxi. «È un servizio sociale, soprattutto per me che ho 81 anni - spiega una signora -, mi permette di sbrigare le commissioni, di vedere un po’ di gente o bere un caffè».

A sorpresa anche una residente del centro storico, che però non utilizza mai il servizio pubblico per spostarsi in città, sostiene le ragioni dei viaggiatori. «Capisco le esigenze dei più anziani - afferma -, tutti i giorni vedo le signore cariche di borse, alcune sono in difficoltà».

Quando si parla di bus, ognuno ha un problema da sollevare. I viaggiatori snocciolano le loro lamentele ma presentano poi delle proposte, qualcuno vorrebbe più corse nel week-end e qualcun’altro vorrebbe potenziare il servizio nel proprio quartiere.

I bus a spasso sotto il campanile del duomo, però, non vengono messi in discussione nemmeno per un attimo. Come detto, il progetto di eliminarli dal centro storico è ancora una bozza da riempire di contenuti. «Staremo a vedere cosa succede - si allontana in tutta fretta una pensionata appena scesa dal gigante arancione firmato Line -, molti di noi senza la fermata in piazza non prenderebbero più i mezzi pubblici. E allora cosa ne faremo delle corrierine vuote?».

Ancora proteste per il ventilato progetto di non far passare più i mezzi del trasporto pubblico nel centro storico di Lodi: ad essere penalizzati sarebbero soprattutto i tanti anziani che si troverebbero tagliati fuori dal cuore della città

© RIPRODUZIONE RISERVATA