A Lodi sopravvivono cinque alberi monumentali secolari

Pubblicato il censimento: sono 13 in tutta la provincia

Dal cedro del Libano a quello dell’Himalaya, dalla farnia al bagolaro, dal platano comune alla magnolia, dal rovere all’ippocastano. Sono in tutto 13, con radici in 6 comuni, gli alberi monumentali del territorio lodigiano. Lo attesta il rapporto fresco di pubblicazione “Piccoli

Comuni e alberi monumentali d’Italia 2024”, realizzato dalla Fondazione Symbola in collaborazione con il ministero dell’Agricoltura, la Coldiretti, il Fai Cisl (il sindacato che rappresenta i lavoratori dell’agricoltura e delle attività connesse) e il sistema informativo Ami (Alberi monumentali d’Italia) attivato sempre dal Masaf. I tredici alberi monumentali del nostro territorio - che, al pari dei 4.287 censiti in Italia, di cui 2.107 nei piccoli comuni, rappresentano una ricchezza la cui valorizzazione e conservazione è ritenuta dagli estensori del rapporto «sempre più urgente nel grave contesto di crisi climatica che stiamo vivendo» - si trovano a Lodi (5), Codogno (2), Corte Palasio (2) Crespiatica (2) Massalengo (1) e Somaglia (1). In città hanno radici in via Milano (un platano comune) e al Parco di Villa Braila (due cedri dell’Himalaya, un cedro del Libano e un bagolaro); a Codogno in viale Gandolfi (un cedro dell’Himalaya) e nel giardino di palazzo Soave (una magnolia); a Corte Palasio a Villa Riccaboni (una farnia e un rovere); a Crespiatica a Villa Cavezzali Gabba (una magnolia e un cedro dell’Himalaya); a Massalengo e a Somaglia rispettivamente a Villa Premoli (una farnia) e al Castello Cavazzi (un ippocastano).

Leggi l’articolo di Andrea Soffiantini sul Cittadino in edicola oggi 7 maggio e in digitale https://edicoladigitale.ilcittadino.it/vnp/pageflip/swipe/lodi/20240507lodi#/4/

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