15enne di Lodi arrestata per furto

Trovati cacciaviti e alcune tessere in plastica per aprire anche le porte blindate: entrambe le ragazze

avevano già numerosi precedenti “specifici”

Ladre “professioniste” a quindici e sedici anni. Due ragazzine, fra cui una lodigiana, sono state arrestate nei giorni scorsi ad Alessandria per il tentato furto in un appartamento.

Erano salite fino al quinto piano di un palazzo e con due cacciaviti stavano tentando di scassinare una porta non blindata. Ma la polizia, che le aveva seguite per i loro movimenti sospetti, le ha bloccate e ammanettate.

Entrambe, nonostante la giovanissima età, avevano già numerosi precedenti specifici alle spalle. E così, dopo l’arresto, sono state condotte presso il centro di prima accoglienza “Radaelli” di Torino.

Il fatto è avvenuto venerdì scorso. Nei guai sono finite una quindicenne nata a Lodi e una sedicenne nata a Moncalieri (Torino), entrambe nomadi e residenti alle porte di Torino.

A metà mattina gli agenti della squadra mobile della questura le hanno notate ferme davanti al citofono di un palazzo signorile del centro di Alessandria. Erano vestite in modo normale, ma comunque hanno attirato l’attenzione dei poliziotti. Che, osservandole, hanno notato che dopo aver suonato un campanello senza ricevere risposta hanno suonato a un altro riuscendo con una scusa a farsi aprire il portone e ad introdursi nello stabile.

A quel punto i poliziotti sono scesi dall’auto e le hanno seguite.

Nell’androne hanno visto che l’ascensore era salito fino all’ultimo piano, il quinto, e così anche loro si sono diretti a quel piano utilizzando le scale. A un certo punto hanno sentito dei rumori decisamente sospetti, come di “sfregamento” fra due oggetti, e una volta giunti all’ultimo piano hanno visto le due ragazzine accanto alla porta d’ingresso di uno degli appartamenti.

Ormai scoperte, hanno tentato prima di nascondere i due grossi cacciaviti nella borsa che una di loro aveva a tracolla, poi di fuggire giù per le scale. Ma sono state fermate quasi subito. La perquisizione ha permesso di scoprire i cacciaviti, di ben 32 centimetri. Mentre sulla porta c’erano segni evidenti di forzatura nel legno vicino alla serratura.

Non si trattava di una porta blindata, ma nel caso lo fosse stata le due ragazze “terribili” non sarebbero state colte di sorpresa: nel loro “kit” avevano infatti anche alcune schede di plastica che normalmente vengono utilizzate dai malviventi per aprire le porte blindate che non vengono chiuse con le mandate.

Si trattava insomma di ladre “professioniste”, già con svariati precedenti, che secondo gli agenti venerdì avevano intenzione di partire dagli appartamenti all’ultimo piano per poi provare con quelli ai piani inferiori. Sono state quindi portate in questura, identificate e poi condotte al centro di prima accoglienza. Entrambe sono nomadi.

Davide Cagnola

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