Tra uomini e natura in cerca della madre

Ci è riuscita ancora Jodi Picoult. La regina americana della narrativa – suoi i best-seller La bambina di vetro e La custode di mia sorella – tesse una nuova storia affascinante, quella di un’etologa, studiosa del comportamento degli elefanti, improvvisamente scomparsa dal suo rifugio, e della figlia che, dieci anni dopo, si mette alla sua ricerca. Una sensitiva e un detective anziano la aiuteranno a dipanare un mistero che mescola il dramma personale alla zoologia. Costruito alternando capitoli in prima persona in cui parlano i vari personaggi, il volume ha il pregio dell’accuratezza delle descrizioni e delle fonti scientifiche e il fascino di un giallo non scontato. È un nuovo romanzo di formazione al femminile, con la giovane Jenna all’ostinata ricerca della madre Alice che ha i tratti (ma non le stucchevolezze) di altre bambine-prodigio cui la letteratura ci ha abituato. Una storia che è una riflessione etnografica sul dolore e nel confronto tra il comportamento dei pachidermi e quello degli esseri umani pare quasi provocatoria.

Jodi PicoultLeavingCorbaccio Editore, Milano 2016, pp. 424, 18.60 euro

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