Nievo, un “pilastro” delle italiche lettere

Ippolito Nievo, lo “scrittore garibaldino”, ha avuto fama più legata alle “imprese” della sua breve vita (perì 30enne in un naufragio nel marzo 1861) che al valore letterario dei suoi scritti. Eppure la sua opera maggiore, Le confessioni di un italiano, è una pietra d’angolo nell’edificio in costruzione della nostra letteratura, ben oltre la cornice della produzione “risorgimentale”. Per questo è da salutare l’accurato studio di Stefania Segatori, che propone una lettura della narrativa nieviana secondo i più recenti approcci metodologici della critica. Nel volume volume sono stati recuperati i testi meno noti dello scrittore e il suo immaginario simbolico indagato lungo le strade della geo-storia letteraria e del nesso struttura mentale/creazione culturale. Il volume si chiude con una ricca e aggiornata bibliografia.

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S. SEGATORI, Forme, temi e motivi della narrativa di Ippolito Nievo, Olschki, Firenze 2011, pp. 186, s.i.p.

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