Lo zen è da sempre considerato nell’Occidente qualcosa di misterioso e al contempo affascinante. Dottrina diffusa sia in Cina sia In Giappone, illustra in tutto l’Estremo Oriente la strada che dovrebbe portare alla cosiddetta “illuminazione”, come dice una poesia «né dentro né fuori», ma «nel cerchio che tutto comprende». La sua pratica è diffusissima e ha subito nel corso dei secoli incroci con religioni e pratiche sociali diventate con il tempo sue parti integranti. È il caso dell’incontro con il buddismo, ben narrato da Daisetz T. Suzuki, uno degli scrittori e studiosi più originali e autorevoli della pratica religiosa, nel suo libro più celebre (o almeno più diffuso in Occidente): Lo zen e la cultura giapponese, pubblicato da Adelphi a quasi 70 anni dalla sua redazione, avvenuta dopo un giro di conferenze dell’autore in Inghilterra e negli Stati Uniti.
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Daisetz T. Suzuki, Lo zen e la cultura giapponese, Adelphi editore, Milano 2014, pp. 396, 45 euro
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